mercoledì 30 ottobre 2013

Il numero è ...


Un libro ha tirato fuori la Cifra Telefonica. 
Ci vuole stomaco per conoscerla. In ogni paese civile, industrializzato, decente, puoi toccare tutto, permetterti tutto, solo ad un settore non ti puoi avvicinare: quello delle Telecomunicazioni.
Ogni democrazia sana e intelligente tiene la propria compagnia di servizi di comunicazione nello scrigno più custodito, come la signora che infila gli anelli più belli solo in eccezionali eventi.
In Italia questo non solo non è mai avvenuto, ma è stato permesso ad onnivori squali della peggior specie, a cloache indegne di un sistema democratico di scorrazzare grazie a complicità politiche riconducibili ad ambienti di falsa sinistra, ed a succhiare risorse, beni e servizi per la modica cifra di … 23 miliardi!!! 

Otto miliardi di dividendi non coerenti con gli utili concessi a questi ignobili umani che si fingono menti finanziarie, 6 miliardi bruciati da Colaninno (padre,il figlio è attualmente nella compagine governativa, guarda il caso a volte!) nell'operazione Pagine Gialle, ululante vendetta e Giustizia ma oramai rinchiusa nell'armadio degli scheletri piddini (che è immenso) e 5,4 miliardi bruciati dal Tronchetto dell'Avidità, da questo ribaldo antipatico più che sedersi in un cinema a spettacolo iniziato nel posto occupato in precedenza dal Campione mondiale di masticatura e segreto smaltimento di gomme americane, da questo bignami della nostra attuale situazione economica, gestita e diretta da trafficanti al par suo curanti esclusivamente l'orto di casa. 

Come ha bruciato il Tronchetti cinque miliardi di risorse Telecom?
Semplice: ha venduto immobili tra cui anche centrali telefoniche ad una società, la Pirelli Real Estate, controllata da Pirelli cioè da lui stesso, ad un prezzo di 4 miliardi quando il valore reale era di dieci. In più una volta vendutele a se stesso, le ha affittate a Telecom, cioè a lui, per un canone annuale totale di 400 milioni. 

Vorrei dire tante cose ma so di rischiare. Allora mi rifaccio a ciò che disse Guido Rossi nel 2007 lasciando la presidenza di Telecom: "Questa sembra la Chicago degli anni Venti".

Nessun commento:

Posta un commento