giovedì 24 ottobre 2013

Fumanti


Dunque la motivazione della sentenza, 450 pagine, ci informa che "la dazione dei denaro descritta dall'Angelini appare pienamente provata".

Una mafia nella giunta abruzzese che gestiva, corrompendo, la sanità dell'Abruzzo. 
Tutto si indirizzava a favorire le società degli Angelini, fingendo un rigore tecnico negli appalti per celare lo spudorato e lautamente ricompensato riguardo nei confronti del ras della sanità in Abruzzo.

Oltre a questo signore che si è finto da una vita di essere uomo di sinistra, al secolo Ottaviano Del Turco, compaiono nella lista dei condannati anche tale Sabatino Aracu, ex di Forza Italia certificante il connubio fraterno di tutta la politica in questo scempio di soldi pubblici, un ex ufficiale della Guardia di Finanza, Luigi Conga poi divenuto manager della Usl locale e altri squaletti di poca importanza. 

Fin da ragazzo mi chiedevo perché vi era una corsa così forsennata, battaglie epocali per conquistare un posto di rilievo dentro la direzione della sanità pubblica, regionale o comunale.

Il perché ora mi è chiaro: la Sanità è il luogo prediletto da tutta la Casta per depredare il bene comune. 
Non vi è nessun posto migliore di questo. 

Si ruba a tutti i livelli, si occulta, si distrae, si elude in nome di una squallida bramosia tipica di questi nullafacenti vestiti da amministratori delle risorse comunali, regionali e nazionali.

L'Abruzzo è la punta dell'iceberg di un mostro che fagocita miliardi all'anno, di un sistema mefitico atto ad arricchire molti sulla salute di tanti. 

Questo Del Turco che prendeva "le arance" da Angelini è la risultante di anni in cui sono sparite dal panorama politico parole quali passione, fedeltà, onestà, impegno, correttezza. 

Tornerò su questo immondo argomento. Per ora voglio solo immaginare un nuovo detto riguardo la Casta locale e nazionale:

"Qui in Abruzzo, e nel resto d'Italia, non siamo "Angelini" ma demoni simil-rossi e le risorse della Sanità ce le siamo fumate ... come Del Turco!"

Ad maiora!

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