martedì 1 ottobre 2013

Spot


Se per assurdo partecipassi da esterno alla roulette russa tutte le sere come De Niro nel Cacciatore, se tutte le notti tra i "Maoooo" dei vietnamiti vedessi gente tirare il grilletto mettendo a repentaglio la vita, sarei ancora attento al litigio del mio vicino di casa con il netturbino per gli escrementi lasciati dal gatto?

No, non mi accorgerei di nulla.

A questo ci hanno portato anni di stampa deformata, di media vessati e vassalli di un ceto politico completamente logorato da carrierismo, affarismo e clientelismo.

Come cammeo illuminato di notte dentro una galleria spiccano nel panorama italico pochissime rarità: Report è uno di questi. 
Report è un programma al quale i giovani non dovrebbero rinunciare per nulla al mondo, un appuntamento con la realtà che dovrebbe essere incentivato e visto da tutte le persone sane di mente e desiderose di un cambiamento radicale. 
Nella puntata di ieri ha riportato a galla situazioni paradossali e immensamente scandalose che confezionano un verdetto vergognoso: i ministri e i sottosegretari sono in gran parte incompetenti e sono nominati esclusivamente grazie a beceri accordi politici in nome di una bieca e distruttiva spartizione.

Ri-Sentire il Ministro della Salute Lorenzin dichiarare che nelle aree campane oramai definitivamente minate dalle discariche abusive camorristiche che generano tumori in bambini e giovani, la morte potrebbe essere generata anche da stili di vita errati, determina un sentimento strano, di rassegnazione, di sgomento ma ahimè anche di resa.
E' perché da vent'anni udiamo quotidianamente l'urlo "Maoooo" del vietnamita bendato che sta per spingere il grilletto che non ci sgomentano più tali situazioni degenerative. 
Anni in cui se dubitavamo della veridicità dell'atto parlamentare votato a maggioranza in cui si sosteneva che un primo ministro malato e porco era stato informato del fatto che una povera minorenne fosse la nipote del Ras egiziano e che agì di conseguenza per il suo bene, venivamo tacciati di comunismo destabilizzante. 
Veniamo da quegli anni: in cui si leggeva su carta stampata da ribaldi, palle mostruose, divinizzazioni di puttanieri, sdoganamento di feste porno in casa del Premier, bestemmie pronunciate a mò di scherzo che venivano contestualizzate da un monsignore vaticano. Anni bui e tetri che ci hanno impermeabilizzato, ci hanno trasformati in odiosi egoisti, in attoniti spettatori di una realtà che ha scavalcato centinaia di volte la fantasia più astratta. 
Anni che ci hanno ispessito e resi inutilizzabili sentimenti vitali di dignità, di controllo, di partecipazione alla vita sociale e politica. 
Come si può non restare basiti, di non correre in cantina per prendere lo schioppo per iniziare una sana ribellione, dinanzi a questo continuo morsicare una nazione oramai in coma da parte di chi continuiamo a credere di eleggere?
Non ci indigniamo più di nulla, perché siamo assuefatti e storditi dal continuo e mirato bombardamento mediatico a cui ci sottopongono scientemente, dandoci in pasto ciò che scelgono e mascherandoci ciò che non ci vogliono dire. 
D'altronde perché un megacostruttore di palazzi immondi, un cementificatore della malora, un Caltagirone immensamente ricco detiene e difende giornali che lo ossequiano quotidianamente? 
Perché il nipote dell'Agnello combatte per rimanere in tolda al Corriere della Sera? E Repubblica con il De Benedetti riempito d'oro dal Nano condannato? 
Assuefazione all'ingiustizia, al sopruso, alla falsità. 
Siamo tutti colpiti da questi mali. 
E ce ne rendiamo conto solo guardando programmi come Report, flash in questa notte di una repubblica oramai vicina alla disfatta.  

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