Dieci buoni motivi per cui è da idioti allearsi con Renzi
di Andrea Scanzi
È semplicemente sconcertante che il centrosinistra (o presunto tale) parli ancora (seriamente!) di un’ipotesi di alleanza con Matteo Renzi. I soliti tromboni e gli ancor più soliti camerieri sdraiati dell’informazione sono ripartiti con le insopportabili nenie su campo larghissimo, riformismo, renzismo e altre malattie più o meno politicamente mortali. Nella realtà, e ci arriverebbe anche un Cappellini qualsiasi (no, forse Cappellini no), anche solo pensare di allearsi con Renzi è da idioti. Per almeno dieci motivi.
1. Renzi non ha voti (cacicchi tipo Pittella a parte), come dimostra ogni elezione che Dio manda in terra, quindi non si capisce cosa aggiungerebbe e a cosa servirebbe unirsi a un partito (si fa per dire) più morto e sepolto degli antichi Fenici.
2. Raffaella Paita, da sempre una delle renziane peggiori (chiedo scusa per la ridondanza), si è piccata assai di fronte alla definizione dei renziani visti come “utili idioti”. Per una volta la diversamente vincente Paita ha ragione. Sia perché mai mi permetterei di definirli “idioti”, sia – soprattutto – perché i renziani non sono “utili” (se non forse alla cura della stipsi). Bensì sommamente “inutili” (a livello di aritmetica elettorale) e ancor più dannosi (a livello di ecosistema mondiale).
3. Come ha riassunto di recente Calenda, che Renzi lo conosce bene e da cui si è fatto inspiegabilmente prendere per i fondelli come un ciuccio dopo aver spergiurato che mai e poi mai si sarebbe alleato con lui, Renzi è totalmente inaffidabile. Se gli facesse comodo, si legherebbe pure a Casa Pound (che del resto ha meno colpe di Bin Salman). Renzi è il classico pesce piccolo (nel talento) convinto di essere intelligente e figo (ahahahah) perché ogni giorno mente a qualcuno. Fidarsi politicamente di lui è, con rispetto parlando, da deficienti.
4. Non solo Renzi non porta voti, ma li toglie pure. Esistono milioni di elettori che, se Renzi farà parte del campo larghissimo (aka Armata Brancaleone), continueranno ad astenersi con ancor più gusto, oppure smetteranno di votare M5S, Avs e Pd.
5. Tra quei milioni di elettori ci sarei – per quel che vale – anch’io. Costretto a forza tra scegliere Renzi e Meloni, oppure tra Boschi e Donzelli, opterei per una detartrasi col lanciafiamme. Senza anestesia.
6. L’idea di inseguire (ancora!) quel che resta di Renzi è figlia di quei “renziani mai morti” che non esistono nel mondo reale, ma pullulano nel Pd e in certe redazioni. È gente politicamente miope, oppure cinicamente interessata, oppure ideologicamente perversa. In tutti e tre i casi, è gente che – sempre con rispetto parlando – ha fracassato ampiamente la uallera. E dovrebbe solo chiedere scusa per tutto quello che ha detto e scritto dal 2013 a oggi.
7. Renzi ha distrutto alleanze. Sfasciato governi. Celebrato figuri improponibili. Mentito sistematicamente. Si è fatto beffe di ogni buonsenso, coerenza e decoro etico-politico. Cosa diavolo deve combinare per rendervi edotti della sua reale natura? Bombardarvi casa? Rubarvi la password del wi-fi? Regalarvi l’opera omnia di Renga? Basta!
8. L’unico campo largo possibile è quello alla sarda, con Calenda e Renzi lontani. Anzi lontanissimi. Soprattutto Renzi, che è un Re Mida al contrario: tutto quel che tocca implode. Per non dir peggio.
9. Se facessero una gara sul politico più detestato d’Italia, Renzi vincerebbe a mani basse (facendo pure il record del mondo di antipatia). Schlein: ci sei o ci fai? Inseguire Renzi per vincere è come telefonare a Hannibal Lecter per avere consigli su come diventare vegani.
10. Renzi è un leader politicamente trapassato almeno dal 2016. Quindi un’alleanza con lui non è neanche più “politica” ma esoterismo, o comunque qualcosa che attiene più al metafisico che al reale. La facciamo finita o no?
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