sabato 31 agosto 2024

L'Amaca

 

Razzismo e antirazzismo
DI MICHELE SERRA
Che cos’è il razzismo? Il razzismo è sottolineare l’etnia o la nazionalità di qualcuno quando fa comodo, quando rafforza i propri pregiudizi e attizza quelli altrui. E considerare irrilevante l’etnia o la nazionalità di qualcuno quando non è conveniente farlo, quando non giova alla propria causa.
Un caso di scuola è il Salvini. Prendete il suo post di ieri sull’assassino, reo confesso, della ragazza Verzeni: “Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana… ”, e poi i soliti scontati bla bla sulla necessità di una “pena severa”. Provate a chiedere al Salvini se ha mai concepito un post siffatto: “Fermato Filippo Turetta, origini venete e cittadinanza italiana…”. O analogo post in occasione dell’arresto di uno dei tanti femminicidi italiani.
Credo che non capirebbe la domanda.
Oppure la riterrebbe pretestuosa, malevola, ostile, essendo invece una domanda oggettiva. Il cui senso è: o sottolinei sempre, in ogni caso, l’etnia dell’autore di un crimine, o non la sottolinei mai, perché se la sottolinei solamente nel caso il criminale sia milanista (se sei interista) o sia interista (se sei milanista) vuol dire che non ti importa un fico secco del crimine, tampoco della vittima: ti importa caricare quel crimine sulle spalle del “nemico”. Ti interessa usarlo a tuo vantaggio.
Di conseguenza: l’antirazzismo non consiste nel segnalare, con enfasi e puntiglio, i femminicidi commessi da italiani “ciento pe’ ciento”, come direbbe Abatantuono. Significa segnalare allo stesso modo e considerare ugualmente gravi tutti i crimini, chiunque li commetta.

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