Chissà quanto avrà dovuto faticare il presenzialista nonché direttore del giornale Marco Damilano, per cercare la giusta foto, la più brutta chissà, forse pure photoshoppata; il mostro in prima pagina, in questo caso la preda per antonomasia, la sindaca di Roma Virginia Raggi!
Come spiega bene oggi Travaglio, la Raggi è oggetto di un accanimento ossessivo e mediatico senza precedenti, in quanto rappresenta lo spauracchio vivente di come la sua politica possa alterare definitivamente i rapporti tra le forze, anche illegali, che si sono spartiti la capitale, gozzovigliando "brigantescamente" nei tanti anni che precedettero l’avvento pentastellato.
Damilano, che ritenevo una persona saggia, si è dovuto piegare ai voleri del Gruppo Gedi ed al suo comandante John Helkann. Balle, semi balle, fregnacce, fetecchie e tanta tanta immaginazione: il menù ideale per caricaturarla oltremodo, sperando che il popolino ancora creda alle soporifere fiabe a loro riservate, quali bravi e baldi allocchi. Per il bene di pochi e l’ingiustizia su molti, combattuta egregiamente dall’Espresso che fu, ormai labile ricordo svanito dal nuovo corso infingardo.
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