Ignoranza o salvaguardia del poco conquistato in decenni di vita culturalmente in revisione 2.0? Mi spiego: il non sapere che esistano personaggi caricaturali, mix di riprovevoli inghippi con la conoscenza è un difetto o la materializzazione di un parco naturale per coccolarsi le poche sinapsi ancora in attività, sobbarcatisi il carico di lavoro anche per le molteplici spente e perse per sempre?
Opto per la seconda ipotesi: mi proteggo dall'alienazione cognitiva che il vedere e soprattutto ascoltare gnomi intellettuali posizionati, o peggio ancora posizionatisi su podi mediatici per sparar cazzate, fregnacce, ovvietà, quisquilie al solo scopo di incamerare gettoni di presenza e visibilità, carburante indispensabile per queste marionette al fine di non precipitare in un anonimo abisso che neppure centinaia di sedute di analisi potrebbero riequilibrar loro la normale linearità psichica. Si, confermo, mi proteggo.
Capita però a volte che mediante squarci incontrollati affiorino, emergano figure da me accostabili ai pesci dell'oceano profondo, lontani da luce, suoni e calore atmosferico.
Prendiamone uno recentemente passatomi davanti, che potrebbe anche non essere accostabile a quanto precedentemente descritto, anche se avrei dei dubbi in merito, quindi confermando la tesi suddetta: Alessandro Meluzzi.
Un viso notato, da dire "questo l'ho già visto da qualche parte" e poi l'emergere con tesi imbarazzanti, più per lui che per i poveracci che l'hanno ascoltata, sulla vicenda Cucchi, ovvero che la famiglia dovrebbe chiedere scusa ai parenti dei tossicodipendenti a cui l'assassinato dava la droga, come ha fatto la Benemerita con i parenti di Cucchi.
Leggo su Wikipedia che Meluzzi, anzi la cito testualmente:
Alessandro Meluzzi (Napoli, 9 ottobre 1955) è uno psichiatra, criminologo, scrittore, editorialista e opinionista italiano.
Deputato di Forza Italia durante la XII legislatura della Repubblica Italiana e Senatore durante la XIII, è stato anche membro della massoneria, poi diacono cattolico di rito greco-melchita dal 2007 al 2015, venendo in seguito ordinato presbitero ortodosso in un ramo non riconosciuto dalle altre Chiese ortodosse, di cui lo stesso anno è divenuto primate e arcivescovo.
Meluzzi quindi è pure primate e arcivescovo ortodosso... uno splendido esempio di quanto si riesca a sopportare in un paese annichilito dalla barbarie mediatica ultraventennale che è riuscita a trasformare un paese all'avanguardia in un coacervo di allocchi, al servizio di personaggetti (cit.) alla Meluzzi.
Un'ultima cosa, e ho detto tutto! (cit.)
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