domenica 28 aprile 2019

Così sembra




Non voglio fare il capzioso, né apparire quello che non sono, xenofobo. Ma questa foto scattata l’altro ieri alla stazione di Vernazza m’addolora più che la sconfitta bianconera in Champions ad Orsato. 
M’intristisce per come siano riusciti a snaturare, a deturpare luoghi resi stupendi solo dal sacro silenzio, quello del pescatore intento a riparar le reti abbracciato al fumo dell’immancabile sigaro. 
Dolore per tutti gli indigeni che non possono godere di tanta bellezza, a causa di scelte politiche vergognose che antepongono lucro e spartizione del bottino ad una saggia educazione turistica ed ambientale. 
Non me ne frega un cazzo di continuare a sentire frasi imbiancate nei sepolcri quali “una riduzione dei flussi nuocerebbe all’occupazione”, frase già spesa dai soliti noti per mascherare al tempo la containerizzazione dell’intera provincia e portante molti allocchi ad esultare ogniqualvolta fronde capziose spargono notizie funeree spacciandole per vittorie economiche, tipo il raggiungimento della movimentazione di due milioni di teu, li chiamano così ma sono solo container del cazzo, all’anno. 
Quella foto indigna, indispone, atterrisce. In questo inferno pullulante di briganti, chiedete a questi poveri naufraghi della ragione quanto hanno pagato un pezzo di focaccia o, ai più malcapitati, se abbiano davvero trascorso la notte in una cantina riverniciata a prezzi da NH, nessuno si azzarda a muovere un dito per frenare la barbarie culturale, tipica di un paese che non allontana neppure dai musei coloro che fotografano un’opera, noncuranti degli altri e di quanto sia scontato che non serva a nulla immortalare un quadro, eccetto il caso di staccarlo dalla parete per selfarsi con esso, visto che al piano terra generalmente vendono immagini molto migliori di quella sfornata dal minchioso smart. 
Numeri chiusi, controlli nelle stazioni, aumento della tassa giornaliera. Palliativi, semplici palliativi. Finché non si struttura un percorso di civiltà, di educazione, di formazione simile a quello che normalmente ti fa evitare di sparare raudi nel tinello di chi ti ha invitato a cena, tutto resterà nelle mani dei pochi seguaci di slides e grafici tendenti all’infinito a cui interessa solo il frusciar moneta, ossessivamente venerati sia da chi appioppa focaccia a 5-10 euro o organizza il triplo turno Findus ristoratore, sia da coloro che sperano ansiosamente nei futuri tre milioni di Teu all’anno. Sai che culo!

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