Capita di rado, ed è successo oggi, che la compagine governativa al potere stracci nelle elezioni comunali l'opposizione; normalmente infatti si assiste ad una ripresa dei partiti che non stanno in tolda, e questo avviene generalmente perché alle promesse non si riscontrano effettive azioni.
Non in questo frangente politico. Il centrodestra infatti ha vinto alla grande i ballottaggi, lasciando all'opposizione solo Vicenza.
Perché?
La risposta viene da lontano, da molto lontano: il rimescolamento improvvido, il torbido fasciante ogni angolo del potere e dell'opposizione hanno generato miasmi e scioccheria in grandi quantità; la perdita di identità del maggiore partito di sinistra ha provocato una specie di rimbambimento globale, sfociante nel "tanto sono tutti uguali!"
Le cause sono dettate da pressapochismo, inefficienza, clientelismo, inchino a chicchessia per ottenere le ambite poltrone, la trasformazione della politica in lavoro remunerato principescamente. Il politico di mestiere è l'oppio degli arzigogolanti, le partecipate il salvagente per tutti coloro che usciti dal cerchio magico continuano a tettare soldi pubblici per il mantenimento di privilegi insalubri voluti da tutti lor signori.
Manca totalmente la serietà che l'incarico pretenderebbe, sono scomparse le lotte a difesa dei deboli, il connubio con il mondo imprenditoriale è in ogni dove granitico.
Come poter vedere nel partito democratico uno spiraglio di giustizia e di lotta contro le eclatanti disparità sociali?
Chi ancora crede alle parole oramai abusate che questi signori ancor oggi spargono nell'aere a titolo quasi commediografo?
E il Movimento 5 Stelle sta intorbidendosi anch'esso, andandogli a ruota, lontano mille miglia da una seria opposizione.
E i giornali, vedasi in primis Repubblica, che gracchiano alla luna contro il melonismo, con quale grado di serietà vengono accolti dagli impavidi lettori se risultano di proprietà di un famiglia che ha pensato bene di portare i propri tesori in Olanda per non pagar le tasse?
Il partito democratico deve ripulirsi al suo interno, completamente. Deve presentare nuovi e giovani politici, deve tranciare di netto i suoi interessi nell'imprenditorialità, nella finanza, nel commercio. Per tornare ad essere faro la strada è solo questa. I chiacchiericci oramai lasciano il tempo che trovano. Occorre schierarsi nettamente contro l'invio di armi da attacco in Ucraina, cercare la pace nel dialogo, non solo a parole ma nei fatti, combattere le ingiustizie seriamente e non recitando, fare opposizione seria, dura, intransigente, dando pure visibilità a rinunce a stipendi e privilegi di casta; occorre che le forze d'opposizione s'uniscano seriamente senza se e senza ma, dando evidenza che quando scade un mandato non si rientra dalla finestra in qualche municipalizzata ad infiascare aria fritta con lauta ricompensa.
Occorrono segnali, seri e forti. Precisi ed indefessi. Altrimenti il nero perdi sempre modificherà la Costituzione, rimpiombando nella malefica dottrina dell'uomo forte.
Date segnali di cambiamento, concreti e precisi, lasciando stare banche e tristi realtà affondanti il senso comune della solidarietà.
Solo così si potrà sperare in un cambiamento, in una conversione di ideali spazzanti questa forma di malcelato fascismo, che molti gonzi scambiano per democrazia.
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