venerdì 1 febbraio 2019

Eppur si muove



Articolo interessante su Repubblica di oggi sui primi verdetti attorno alla squallida vicenda di Banca Etruria. 
Viene la foruncolosi a leggere il passo dei prestiti a manigoldi, 50 milioni gettati nella società Sacci, uno dei vecchi componenti il consiglio d'amministrazione, oppure i 25 milioni arraffati dal progetto Privilege Yard che avrebbe dovuto costruire lo yacht più grande del mondo e la cui carcassa riposa in pace nel porto di Civitavecchia!  
E immagino pure un'altra cosa: che anche voi cerchiate il "nome" del babbo. Scorrete l'articolo e lo troverete in fondo, quasi sommessamente...



Popolare Etruria, prime condanne per la bancarotta
FABIO TONACCI,
ROMA
È il primo robusto verdetto per il crac di quella che fu la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. A tre anni dal crollo dell’istituto aretino, spolpato da anni di gestione dissennata e di finanziamenti concessi " alla cieca" e senza garanzie reali a imprenditori amici, quattro ex manager sono stati condannati dal Giudice per l’udienza preliminare di Arezzo: cinque anni di carcere per bancarotta fraudolenta all’ex presidente Giuseppe Fornasari e all’ex direttore generale Luca Bronchi, due anni per lo stesso reato all’allora vicepresidente Alfredo Berni, un anno per bancarotta semplice ( quindi non dolosa) all’ex consigliere di amministrazione Rossano Soldini. Ma è solo l’inizio.
Ai quattro imputati che hanno scelto il rito abbreviato, infatti, se ne affiancano altri 26 che sono stati rinviati a giudizio dal Gup Giampiero Borraccia, e che dovranno rispondere di 55 capi di imputazione e un cumulo di distrazioni patrimoniali a danno della banca che si aggira attorno ai 250 milioni di euro. Nella lista di chi deve affrontare il processo ordinario, oltre all’ultimo presidente di Eturia Lorenzo Rosi, figurano i nomi di ex amministratori, imprenditori e professionisti toscani. Tutti protagonisti di una stagione sciagurata durata dal 2010 al 2015, che ha svuotato le casse della banca e le tasche dei risparmiatori che in quegli anni investirono nei titoli e nelle obbligazioni della Popolare di Arezzo.
Il giudice ha accolto nella sostanza le pene richieste dal pool di magistrati della procura aretina, guidata da Roberto Rossi. Tra i finanziamenti contestati agli ex manager di Etruria, e ora cristallizzati dalla sentenza, ci sono i 50 milioni buttati nella società Sacci amministrata da uno dei vecchi membri del Cda della banca, i 25 milioni ingoiati dal progetto della Privilege Yard di costruire " lo yacht più grande del mondo" ( la carcassa del panfilo è ancora adagiata nel porto di Civitavecchia), la milionaria " operazione San Carlo Borromeo" attorno a un relais di lusso. L’ex dg Bronchi era imputato anche per la liquidazione che lui stesso ottenne dalla banca, considerata distrazione patrimoniale da 700 mila euro. Per questo specifico episodio è stato indagato anche Pier Luigi Boschi, padre dell’ex ministra Maria Elena Boschi. Formalmente, l’accusa nei confronti di Boschi senior ( l’unica rimasta in piedi) non è stata ancora archiviata.


Nessun commento:

Posta un commento