sabato 28 luglio 2018

Servire a qualcosa



Mai nessuno, in duemila anni di storia, si era spinto a tanto, in un'epica ed invereconda smargiassata, richiedente, oltre ad una citazione nella rubrica "Strano ma vero" della Settimana Enigmistica, anche una targa a ricordo del raggiungimento del fondo del barile della decenza, da posizionare in qualche luogo istituzionale per una memoria da tramandare ai posteri, i quali tra cent'anni rimembreranno ancora l'evento in questione, difficilmente superabile: Michele Anzaldi, difficile definire la sua professione a meno che non si voglia incappare in qualche denuncia, ha postato questo scritto in cui, eroicamente dal suo punto di vista, critica le nomine Rai dell'attuale maggioranza, arrivando a dire "Salvini e Di Maio militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti."
Ora delle due l'una: o Anzaldi è convinto di convivere in una nazione formata da 60milioni di coglioni, o la mancanza di ritegno della sua psiche ha raggiunto livelli tali da richiedere una serie di sedute in analisi tendente all'infinito.
Come infatti non ricordarsi delle gesta politiche del suo pupillo, lo Sbruffone Rignanese, che prese a calci per il culo personaggi televisivi che portavano share in casa Rai, del tipo Floris, Giannini, Gabanelli, Giletti solo perché non erano d'accordo con il verbo, chiamiamolo così, leopoldiano?
Come non riandare all'impresa titanica di affondare sempre più il servizio pubblico al fine di consentir maggior incassi alla concorrenza, per modo di dire, di proprietà dello Zio Delinquente del suddetto Ebetino?
"il PD farà battaglia dura con tutti i mezzi disponibili per difendere l'indipendenza dell'informazione."
Dopo che Anzaldi ha scritto questa colossale fregnaccia, pare si siano rivoltati, ella propria tomba, vari defunti politici tra cui il sommo Enrico che, pare, abbia raggiunto addirittura il centro della Terra. 
Anzaldi non si ricorda, o finge magistralmente di farlo, la cacciata della Berlinguer dal TG3, l'arrivo dell'adenoica Brignardi in grado di distruggere in pochissimi mesi una rete capace negli anni di conquistarsi un suo spazio autonomo nella giungla televisiva? 
La Rai al tempo del Bomba e dei suoi silenti successori è stata brutalmente e totalmente lottizzata, superando addirittura le slinguate servili profuse a frotte durante la famigerata Era del Puttanesimo; nessuno, mai, si era spinto sino a quell'ignobile farsa grottesca che, ricordo bene, arrivò al punto di inviare 5, diconsi cinque, troupe Rai a New York in occasione del discorso dell'Egoriferito all'Onu, di cui naturalmente non è rimasto nessuna traccia, a meno che non si consulti le grandi opere comiche del millennio. 

Anzaldi è la personificazione di tutto quanto non si debba fare per garantire una democratica e sana imparzialità nel campo dell'informazione; per fortuna quindi anche lui a qualcosa è servito.

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