L'eclissi di Luna di ieri sera mi ha concesso la possibilità di entrare, molto bovinamente, nel Cosmo, affascinante come non mai. Sono andato sul Monte Viseggi dove la società astronomica spezzina ha organizzato un incontro per l'evento.
Oltre alla Luna rossastra ho avuto la possibilità di ammirare, mediante telescopi amatoriali, la bellezza dei molti pianeti presenti, quasi a festeggiare, la recita del nostro satellite.
Il primo incontro l'ho fatto con Jupiter, il più grande di tutti, il principe del Sistema Solare: sono rimasto a bocca aperta nel vedere le strisce di Giove, la sua tempesta perenne, tanto vasta che potrebbe contenere agevolmente tutto il nostro pianeta. Giove è lo spazzino del nostro spazio: grazie alla sua enorme forza gravitazionale è in grado di attrarre molti corpi celesti che potrebbero rivelarsi nocivi per la vita terrestre. Giove a detta di molti una stella mancata: una baggianata in quanto dovrebbe aumentare di un'ottantina di volte la propria massa per essere pronto all'innesco fatale, per noi. Giove il gassoso, elio e idrogeno liquidi a coprire il nucleo non ancora certo di cosa essere composto. Giove, la potenza, la bellezza della grandezza, la principesca presenza della sua massa, due volte e mezzo più grande della massa di tutti gli altri pianeti messi insieme.
E poi il Bello, l'altero, il superbo: Saturno con i suoi anelli che ho ammirato estasiandomi. Un gioiello lontano da noi ma sempre presente a ricordarci il valore della bellezza.
Marte, il rosso, vicinissimo di questi tempi: il suo colore a far paio con quello della Luna, la crescente convinzione che tra non molto qualcuno di noi lo andrà a visitare. Infine Venere, l'unico che nella serata donava l'impressione di normalità, di essere un sasso illuminato dal Sole, pur sempre bello anch'esso.
La regina della notte però era lei, Madame Luna, rossa appunto per l'occasione. Mi ha affascinato pensare a quello che avrebbe visto un ipotetico umano nel momento in cui la Terra ha coperto il Sole alla Luna: innanzitutto il rapporto della sfera nel cielo, molto più grande di quello che vediamo noi alzando gli occhi di sera mentre ammiriamo il nostro satellite. Poi quell'azzurro intenso carta d'identità terrestre, il buio totale, quel rosso intenso figlio di un'ombra speciale, annuncio di beltà irraggiungibili, come la consapevolezza di essere partecipanti a questa storia infinita, spettacolare, infarcita di preziosi stimoli meditativi, quali la centralità di ognuno nel rispettivo Cosmo, silenzioso ingranaggio che era, è, e sarà per sempre.
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