lunedì 30 luglio 2018

Estratto


Strampalato, sfasato, incontrollato: proveniva da queste scempiaggini emozionali ed era diretto verso un'aridità mai provata prima; aveva assaggiato l'amore come uno a cui, vivendo di stenti, s'apparecchia una tavola imbandita senza freni costellata di primizie, di prelibatezze. Il suo cuore era impazzito, come non mai dinnanzi all'emozione squassante del fremito, del battito d'ali accomodante presso la zona vip dell'amore, ed i suoi livelli, le sue sensazioni erano decollate verso l'incognito. Tutto accanto a lui scolorì, divenne insipido, senza luccichii, senza appeal. Furore, spaesamento, delega alla gestione del poco che aveva. Tutto fu offuscato da lei, dal suo timbro vocale, dal suo battito di ciglia, dai suoi sguardi, dai rannicchiamenti di fronte, di gote, di labbra. Depose ogni difesa, si lasciò avvinghiare in ogni anfratto, perse conoscenza, limiti, confini, consegnandosi senza remore. Fu questo il suo errore fatale che lo portò, in pochi lustri, ad un'aridità inusuale, ad una pianura senza nuvole, ad un orizzonte tanto ristretto che il suo futuro, i suoi traguardi erano dipendenti da ore, a volte minuti, senza che potesse apprezzare la sana e misteriosa voluttà nel futuro, i giochi mixati ai sogni, le ansie cancellate dai desideri; l'arsura dei giusti non gli apparteneva, non la poteva non solo apprezzare ma, infaustamente, neppure comprendere. 
La lotta era talmente impari che, il gettare lo scudo, più facile di sorseggiare l'acqua di fonte, i suoi progetti talmente soffocati, invalidati, temporizzati da risultare finanche comico l'atteggiamento ilare, sereno, oltre le linee nemiche che tentava, riuscendovi il più delle volte, di proporre agli astanti, mai dubbiosi sul suo atroce dilemma esistenziale. Non poteva credere di essere un "non-essere", di navigare in una vasca da bagno. Stentava a discernere, non osava domandarsi null'altro che una soporifera, infima, deturpante normalità, scansante paracarri, deglutente chicchessia, assolutizzante l'attimo in procinto di trasformarsi in ricordo. Già i ricordi! Pietre incastonate nel buio dell'intimo che solo pochi sorrisi anzi, un solo mostrar dentatura, era in grado d'illuminare, seppur per pochi, pochissimi attimi, un decilitro di carburante indispensabile per continuare questo cammino a tentoni che era, è, e sarà la sua piccola e già vetusta vita.        

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