sabato 17 giugno 2017

Per fortuna non siamo calciatori


Il mondo del pallone è la sintesi di quanto sta accadendo in quest'epoca oramai quasi totalmente devota al fruscio del soldo. 
Prendete ad esempio il giovanissimo Gigio Donnarumma: diciotto anni, fino ad oggi prendeva 150mila euro all'anno. Briciole nel calcio. Quisquilie, brezze leggere. Durante quest'anno di esplosione atletica, questo fenomeno ha addirittura baciato la maglia della sua, e mia, squadra, il Milan, promettendo fedeltà, amore, devozione ai colori sociali. Ma si è scelto come procuratore l'antitesi a tutto ciò, il balenottero Raiola, tanto avido quanto lardoso. Il Milan ha offerto il rinnovo di contratto portandolo a 4,5 milioni all'anno, cinque con bonus e premi. 
Cinque milioni di euro per un diciottenne! 416mila euro al mese! Eppure questo poveretto, questo figlio di una becera e vuota cultura degenerante ha rifiutato, perché Raiola ha in mente per lui altri progetti che riempiano ulteriormente le sue tasche. 
Uno scempio, nauseante, infangante tutti coloro che si alzano presto per un piatto di lenticchie, che per una mensilità di Gigio dovranno lavorare tutta una vita. 
E sono sorte, immediatamente le satire sul web: 



Te lo meriti, ex giovane bandiera, te lo meriti!

Ma c'è un altro avvenimento molto più nauseante arrivato da quel mondo di diversamente pensanti:



No, questa donna non è un islamica in burqa. E' la neo signora Belotti, moglie del calciatore soprannominato il Gallo, attaccante del Torino, convolata ieri a Palermo. 
E' uscita così dalla chiesa perché le foto del matrimonio sono state vendute ad un settimanale per una cifra non ancora rivelata. 
Ci rendiamo conto della bassezza, dell'inconsistenza intellettiva di questi signori, e signore, del Calcio? 
Per qualche euro in più esci dal tuo matrimonio ridotta in questo stato per ossequiare un contratto, come se non avessi già da star bene per altre cento vite! 
Nauseante, di una rozzezza unica. 
Non c'è nessuna invidia nel vedere certe scene di una volgarità da lasciar basiti i normodotati. 
C'è solo da ringraziare il fato di non essere ridotti in questi modi. Ed avere tanta compassione nei loro confronti.


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