sabato 24 giugno 2017

Borotalco


Soffice, evanescente, spumoso, mai sopra le righe, batuffolo di borotalco mai irriguardoso verso il potere, con un'aria mite celante uno spasmo accumulatorio tipico di personaggi della sua caratura, fermo restando che nel mercato delle vacche grasse sia giusto corrispondere mercede adeguata a chi, come lui, traina e fa audience, il ragazzo oramai canuto noto per la sua avarizia tipicamente ligure, inscenò una personale rimostranza allorché un limite di 240mila euro parve tarpargli le ali, impegnate da sempre a raccogliere denari. Si sentì schiaffeggiato da una tale ed insana norma, sfanculante liberi mercati, cachet milionari che stanno ad una tv pubblica come Andrea Romano all'unicità dei propri ideali. Insorse con quella vocina da soprano raffreddato, supportato da una comica al tramonto, tirando in ballo argomentazioni e concetti forse più consoni a chi continua ad essere depredato alla fonte e compie acrobazie circensi per sbarcare il lunario. 
A proposito di circhi: Mario "Circo" Orfeo, delegato dal Bomba a imbavagliare nuovamente la televisione pubblica in vista della nuova discesa in campo per un'ennesima era di favole e promesse rinnovabili all'infinito, ha subito accontentato il Batuffolino di Bortalco, innalzandogli lo stipendio e garantendogli in quattro anni una dozzina di milioni di euro, affinché nessuno rimembri che il servizio pubblico non solo non dovrebbe correre dietro all'auditel, alla pubblicità, al dolore acchiappa lacrime, allo stordimento rimbambente che in anni passati ha permesso ad un riccone pervertito, supportato da poteri occulti, di regnare sulle nostre terre per succhiarne risorse per la sua Famiglia, e che grazie alle tv pubbliche e di sua proprietà, è ancora lì a romperci i coglioni e che grazie ad un suo comico nipotino toscano, probabilmente nel prossimo quinquennio continuerà a scorrazzare sulla penisola, ingigantendo ulteriormente le sue sconfinate ricchezze, ma soprattutto, in un paese cosiddetto democratico, la televisione di stato dovrebbe essere indipendente e simbolo di un'integerrima e leale equidistanza da capi e capetti. Ideali più simili a chimere che a speranze. 
Vero Fabio Fazio?   

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