giovedì 22 giugno 2017

Italia


Nel paese mediatico illiberale-tecno-rapto-finanziario qual è il nostro, gli avvenimenti che si succedono nell'indifferenza generale, confermano la prostrazione quasi circense nei confronti di amoralità e senso alterato dello stato tendente all'abbattimento di principi fondamento di legalità.

Alcuni esempi:
E' stato fatto dimettere il direttore generale Rai Antonio Campo Dall'Orto, reo di aver permesso una seppur minima indipendenza mediatica alla tv pubblica, elargente conseguentemente visibilità a voci fuori dal coro, per nominare al suo posto il direttore del Tg1, Mario "Circo" Orfeo il quale avrà l'ingrato, non per lui, compito di portare il paese alle elezioni, occultando, pare, notizie scomode, preparando incensazioni tipo Minzo, al Bomba di loro altri. 

E' stato fatto dimettere l'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, reo di aver dichiarato di essere stato informato dal ministro Lotti (che risulta indagato per rivelazione di segreto d'ufficio) e dal generale dei carabinieri Saltalamacchia, di essere stato intercettato. Marroni tra l'altro ha fatto risparmiare allo stato circa tre miliardi di euro su contratti stipulati centralmente da Consip. Ma non è bastato. Come ha confermato ieri a La7 il grande politico del PD Emanuele Fiano "le accuse nei confronti di Lotti confermano che Marroni non ha più un rapporto di fiducia con il governo." 
Quindi chi accusa di presunte negligenze uomini di potere rignanese gigliato, finisce per scomparire senza aspettare neppure l'accertamento della verità. E chi è accusato salva il posto come se nulla fosse. 

Ieri si è recato a Palazzo Chigi, il cardinale del Puttanesimo, il potentissimo Gianni Letta per cercare di cambiare una legge in procinto di essere approvata dal Senato, il Codice Antimafia, che prevede tra l'altro il sequestro dei beni per i corrotti come per i mafiosi. Pare quindi che Letta si sia fatto ambasciatore per quel mondo occulto, con grembiuli e compassi, ove la legalità è puramente un optional; la richiesta è stata fatta propria anche da altri partiti nobili, primo tra tutti il gruppo Ala del plurinquisito Denis Verdini, che per un soffio e per l'intelligenza del popolo italiano ha mancato l'obbiettivo di divenire padre costituente. 
Viene da domandarsi come sia possibile non aver visto una sollevazione popolare in merito a questi fatti realmente accaduti. Ma si torna all'inizio, alla consapevolezza di vivere in un paese alterato nei propri valori, mentre sullo sfondo si staglia il probabile accordo tra l'Egoriferito e lo zio Puttaniere, il cui partito, vale ricordarlo, fu fondato da un signore attualmente in carcere a Parma per concorso esterno in associazione mafiosa, al secolo Marcello Dell'Utri.

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