venerdì 2 giugno 2017

Concilia?



Non c'è pace per i banchieri, per i dirigenti, per tutto quel mondo dorato dove l'inchiappettamento è mascherato ed indorato come da nessun altra parte. 
E se da un lato Consob ha avuto la mortadella sugli occhi per innumerevoli anni, tanto che sarebbe stato giusto veder qualcuno dei suoi responsabili in galera, ma questa, si sa, è speranza per stati democratici seri, ecco spuntare l'ennesima multa per un vicepresidente di Banca Etruria, tal Pier Luigi Boschi.
Che ha fatto di tanto grave questo aretino? 

Riassumo brevemente (fonte Fatto Quotidiano)

- 2014: multa di 144mila euro per "violazioni di disposizione sulla governance, carenze nell'organizzazione, nei controlli interni e nella gestione del controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza. 

-2016: multa di 130mila euro per "carenze nel governo, nella gestione, nel controllo dei rischi e connessi riflessi sulla situazione patrimoniale" e "inosservanza delle disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione".

-2017: multa di 90mila euro perché La Consob contesta ai consiglieri degli ultimi due Cda della vecchia Banca Etruria, nel periodo tra il 2011 e il 2015, tre operazioni su cui la Consob stessa, col senno del poi, avrebbe dovuto fare qualcosa di più e intervenire tempestivamente, visto che le autorizzò. Parliamo dell’emissione nel 2013 delle obbligazioni subordinate in due tranche per un totale di 120 milioni di euro: titoli che si sono inceneriti in mano ai risparmiatori che li avevano sottoscritti a causa del decreto Salva banche del governo Renzi. Secondo la Consob l’emissione aveva delle anomalie, e ora contesta agli ex amministratori di aver piazzato sul mercato le subordinate assegnando all’operazione un profilo di rischio “medio- basso”, quando invece doveva essere “alto” date le condizioni finanziarie in cui si trovava l’istituto aretino. (fonte La Repubblica)

-2017: multa di 30mila euro per la contestazione che riguarda l’aumento di capitale da 100 milioni di euro che fu deciso dai vertici di Etruria nel giugno del 2013 e che risultò del tutto insufficiente a metterne a riparo i conti. Due anni più tardi, infatti, venne prima commissariata e poi fallì. Sul perché fu decisa proprio quella cifra girano versioni diverse: gli ex amministratori si sono sempre difesi dicendo che era “concordata” con Bankitalia, mentre secondo gli enti di vigilanza era solo “auspicata” sulla base delle informazioni sulla solidità della banca aretina disponibili in quel momento. (fonte La Repubblica) 

Non c'è che dire. Un solerte funzionario, abile e sensibile alla richieste della sua clientela. Soprattutto allorché Banca Etruria emise 120 milioni di euro di titoli spazzatura, in realtà spacciati con profilo rischio medio-basso e divenuti carta straccia nelle mani di poveri risparmiatori.

Pier Luigi Boschi... mumble mumble... mi ricorda qualcuno...

Nessun commento:

Posta un commento