Dalla pagina Facebook "Archivi della Resistenza"
Vi diamo una notizia tristissima:
è morto, a pochi giorni dal compiere 95 anni, il nostro Luigi Fiori, il
comandante Fra Diavolo. Gigi era un pezzo importante della nostra vita che se
ne va, ma solo dopo aver seminato tanto, tantissimo. Ci sarà tempo per ricordare
questa splendida figura e a breve vi daremo le notizie per la cerimonia con cui
lo saluteremo per l'ultima volta.
Qui vogliamo ricordarlo con le sue parole,
nell'ultima intervista a marzo, quando era già in un letto d'ospedale, che
abbiamo realizzato per MicroMega. In questi ultimi mesi Luigi non ha mai smesso
di pensare alla politica e a tutto quello a cui lui credeva (ripeteva spesso
"dobbiamo ricominciare tutto da capo").
Nell'ultimo straziante
incontro di pochi giorni fa, con un filo di voce, ci aveva detto: "adesso
tocca a voi!".
E questa è la sua più grande eredità morale: pensare che
non si debba mai smettere di lottare!
Il collettivo di Archivi della Resistenza
manda un abbraccio a tutta l'amatissima famiglia di Gigi, a i/le compagni/e
dell'ANPI di Lerici, a i/le compagni/e di Rifondazione comunista della Spezia,
a tutti/e quelli/e che gli hanno voluto bene.
Ciao Comandante, che la terra ti
sia lieve!
dall'intervista a MicroMega
"[…] Quando mi chiedono che cosa rimane di quella esperienza il mio
discorso si fa serio, perché in me la delusione è molto grande, anzi, se
vogliamo chiamare le cose con il proprio nome, sono proprio incazzato per come
vanno le cose. A volte io penso ai compagni caduti in combattimento a quelli
che ho visto impiccati per le strade dai nazifascisti e penso che se un giorno
potessimo mai rincontrarci, mi chiederebbero: «A che cosa è servito il nostro
sacrificio? Perché non avete difeso i valori della Resistenza?». Se penso come
sono andate le cose negli ultimi anni provo vergogna nei loro confronti… al
tempo di Berlusconi avevamo i fascisti di nuovo al governo e questa cosa
proprio non mi va giù. Io penso che oggi si deve ricominciare da capo,
completamente, ritornare alla Costituzione e applicare quella, pretendere che
venga applicata, se poi non si riesce è tutto un altro discorso, ma dobbiamo
provarci a sputtanare il Presidente del Consiglio e chi ci governa, bisogna
attaccarli, che si sia in pochi o in tanti non ha importanza, l’importante è
che ci sia qualcuno che urla. La devono smettere di non rispettare la
Costituzione, su cui tra l’altro hanno giurato fedeltà. E chi non rispetta la
legge fondamentale dello stato è un fuorilegge! Fosse anche il Presidente della
Repubblica, il discorso non cambia, chi non rispetta la Costituzione è un
fuorilegge! Siamo noi forse estremisti, perché chiediamo che venga rispettata
la legge? Devono andare via, bisogna tornare alla Costituzione, dobbiamo
riprenderci tutto, se non si fa questa cosa non si arriva a niente, piano piano
ci distruggono, ci annientano… dal mio punto di vista sono anni che siamo sotto
attacco, io almeno li ho vissuti come un continuo 8 settembre… Nel dopoguerra
noi partigiani pensavamo che era tutto sistemato, che andava tutto bene e
quindi ci siamo adagiati… all’inizio non tanto perché abbiamo dovuto cercare un
lavoro, però dopo non ci abbiamo più pensato a quella cosa lì… è difficile da
capire ma, dopo tanti mesi di sacrifici, era facile cadere nella pigrizia e
pensare a se stessi e basta… per un bel po’ è andata così, ma siamo rimasti
fregati! Ci hanno ingannato, ci hanno messo di mezzo… io mi sono sempre chiesto
che paese sarebbe oggi il nostro se si fosse veramente applicata la
Costituzione? Perciò io dico che il miglior programma politico è quello di
tornare alla Costituzione, di applicarla fermamente, e fare leggi che siano
dalla parte degli operai, dei lavoratori, dei giovani, insomma dalla parte dei
più bisognosi.
I politici di oggi si sono
adattati a quello che era l’andamento della società, e sono diventati in gran
numero intrattabili, si comportano in maniera disonesta, se voi guardate, la
politica è tutta presa da queste cose, sono tutti coinvolti in un modo o
nell’altro, per il bene o per il male ma comunque sono dentro al male. È questa
la tragedia. Invece bisogna non cedere mai, l’onestà è l’onestà, tutto quello
che si fa dev’essere onesto. Purtroppo i disonesti son diventati la
maggioranza, se sono delle minoranze li prendi, li fermi e li cambi, se è la
maggioranza non ce la fai, allora conviene staccarsi proprio e urlare il nome e
cognome: «stai sbagliando, stai facendo una cosa sbagliata».
Il mio invito ai giovani è da
sempre quello di aderire alla Costituzione anche da ragazzi, da piccoli…
leggerla, quindi studiarla e ai grandi, invece, dico di non fare i furbetti,
perché sanno che non stiamo facendo una cosa fatta bene, e che prima o poi i
loro figli pagheranno pesantemente tutte le canagliate di questi ultimi
governi, come la sottrazione continua dei diritti in nome delle leggi di mercato.
Prendiamo la crisi, sembra che
tutti siano contenti, che va bene così, che in fondo è una brutta crisi che è
in giro, che è di tutti, che è di tutto il mondo e quindi bisogna aver
pazienza… perché ce lo chiede l’Europa. No! Non ci vuol pazienza la crisi l’hanno
fatta loro, è colpa loro, dei banchieri, dei finanzieri… si stanno scannando e
fanno pagare tutte le spese alle persone deboli, ai pensionati, agli operai, ai
malati, agli studenti, ai giovani a cui stanno togliendo il futuro. Non
possiamo accettarlo perché non è scritto così nella Costituzione, hanno già
fatto una strage di diritti, una strage! Se noi non ci muoviamo e non capiamo
che dobbiamo fermarli prima che sia troppo tardi, ci ritroviamo con la
schiavitù come duecento anni fa. Siamo già arrivati al punto che un
imprenditore, un padrone ti chiama e ti dice «ti do tot, devi lavorare tot ore,
devi lavorare la domenica se te lo chiedo… e quando non mi servi più ti mando a
casa, ti mando via». No, non può essere così! Non deve essere così, la Costituzione
non lo prevede. Non devono farlo! Ma tocca a voi, tocca a voi capire questa
cosa e ribellarvi. L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ma nella
Costituzione c’è scritto «lavoro» non «lavoro precario». L’articolo 11 dice che
l’Italia «ripudia la guerra» eppure ci hanno propinato la balla delle guerre
umanitarie… e in un paese che non trova i soldi per la gente che non sa come
andare avanti, si vogliono spendere miliardi per comprare dei
cacciabombardieri. Io vorrei che i giovani diventassero tutti propagandisti di
questa cosa, io ho già portato in giro quasi 80.000 Costituzioni nelle scuole,
nelle piazze, dappertutto, ma mi rendo contro che non basta che bisogna fare di
più, dobbiamo essere tutti capaci di diffondere questa convinzione: chi ci governa
deve rispettare la Costituzione che è nata dalla Resistenza. E “nata dalla
Resistenza” non vuol dire soltanto che è nata dal sacrificio dei giovani, ma
vuol dire che è nata dalla coscienza presa dai giovani durante quei venti mesi
di lotta… la coscienza che al posto del fascismo c’era un mondo diverso che ci
poteva portare avanti. Io non mi arrendo mai, spero che anche questa volta ci
se la faccia, magari all’ultimo minuto, a salvare la Costituzione, a salvare
quanto di buono c’è in questo paese. Quando ai monti con la mia brigata subivo
un rastrellamento da parte dei tedeschi, che si muovevano in qualche migliaia,
ci sbaragliavano (in molti morivano e molti altri dovevano scappare) fino e
ridurci ad uno sparuto gruppo di uomini. Tuttavia dopo quelle mazzate non ci
demoralizzavamo e iniziavamo dal giorno dopo a ricomporre la brigata, finché
non tornavamo più forti di prima. È successo diverse volte, ma non mollavamo
mai. Ecco è per questo che io vi dico di non arrendervi mai. Coraggio
ragazzi!"
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