lunedì 1 giugno 2015

Ciao Comandante Fra' Diavolo!


Dalla pagina Facebook "Archivi della Resistenza"

Vi diamo una notizia tristissima: è morto, a pochi giorni dal compiere 95 anni, il nostro Luigi Fiori, il comandante Fra Diavolo. Gigi era un pezzo importante della nostra vita che se ne va, ma solo dopo aver seminato tanto, tantissimo. Ci sarà tempo per ricordare questa splendida figura e a breve vi daremo le notizie per la cerimonia con cui lo saluteremo per l'ultima volta. 
Qui vogliamo ricordarlo con le sue parole, nell'ultima intervista a marzo, quando era già in un letto d'ospedale, che abbiamo realizzato per MicroMega. In questi ultimi mesi Luigi non ha mai smesso di pensare alla politica e a tutto quello a cui lui credeva (ripeteva spesso "dobbiamo ricominciare tutto da capo"). 
Nell'ultimo straziante incontro di pochi giorni fa, con un filo di voce, ci aveva detto: "adesso tocca a voi!". 
E questa è la sua più grande eredità morale: pensare che non si debba mai smettere di lottare!
Il collettivo di Archivi della Resistenza manda un abbraccio a tutta l'amatissima famiglia di Gigi, a i/le compagni/e dell'ANPI di Lerici, a i/le compagni/e di Rifondazione comunista della Spezia, a tutti/e quelli/e che gli hanno voluto bene. 
Ciao Comandante, che la terra ti sia lieve!

dall'intervista a MicroMega "[…] Quando mi chiedono che cosa rimane di quella esperienza il mio discorso si fa serio, perché in me la delusione è molto grande, anzi, se vogliamo chiamare le cose con il proprio nome, sono proprio incazzato per come vanno le cose. A volte io penso ai compagni caduti in combattimento a quelli che ho visto impiccati per le strade dai nazifascisti e penso che se un giorno potessimo mai rincontrarci, mi chiederebbero: «A che cosa è servito il nostro sacrificio? Perché non avete difeso i valori della Resistenza?». Se penso come sono andate le cose negli ultimi anni provo vergogna nei loro confronti… al tempo di Berlusconi avevamo i fascisti di nuovo al governo e questa cosa proprio non mi va giù. Io penso che oggi si deve ricominciare da capo, completamente, ritornare alla Costituzione e applicare quella, pretendere che venga applicata, se poi non si riesce è tutto un altro discorso, ma dobbiamo provarci a sputtanare il Presidente del Consiglio e chi ci governa, bisogna attaccarli, che si sia in pochi o in tanti non ha importanza, l’importante è che ci sia qualcuno che urla. La devono smettere di non rispettare la Costituzione, su cui tra l’altro hanno giurato fedeltà. E chi non rispetta la legge fondamentale dello stato è un fuorilegge! Fosse anche il Presidente della Repubblica, il discorso non cambia, chi non rispetta la Costituzione è un fuorilegge! Siamo noi forse estremisti, perché chiediamo che venga rispettata la legge? Devono andare via, bisogna tornare alla Costituzione, dobbiamo riprenderci tutto, se non si fa questa cosa non si arriva a niente, piano piano ci distruggono, ci annientano… dal mio punto di vista sono anni che siamo sotto attacco, io almeno li ho vissuti come un continuo 8 settembre… Nel dopoguerra noi partigiani pensavamo che era tutto sistemato, che andava tutto bene e quindi ci siamo adagiati… all’inizio non tanto perché abbiamo dovuto cercare un lavoro, però dopo non ci abbiamo più pensato a quella cosa lì… è difficile da capire ma, dopo tanti mesi di sacrifici, era facile cadere nella pigrizia e pensare a se stessi e basta… per un bel po’ è andata così, ma siamo rimasti fregati! Ci hanno ingannato, ci hanno messo di mezzo… io mi sono sempre chiesto che paese sarebbe oggi il nostro se si fosse veramente applicata la Costituzione? Perciò io dico che il miglior programma politico è quello di tornare alla Costituzione, di applicarla fermamente, e fare leggi che siano dalla parte degli operai, dei lavoratori, dei giovani, insomma dalla parte dei più bisognosi.

I politici di oggi si sono adattati a quello che era l’andamento della società, e sono diventati in gran numero intrattabili, si comportano in maniera disonesta, se voi guardate, la politica è tutta presa da queste cose, sono tutti coinvolti in un modo o nell’altro, per il bene o per il male ma comunque sono dentro al male. È questa la tragedia. Invece bisogna non cedere mai, l’onestà è l’onestà, tutto quello che si fa dev’essere onesto. Purtroppo i disonesti son diventati la maggioranza, se sono delle minoranze li prendi, li fermi e li cambi, se è la maggioranza non ce la fai, allora conviene staccarsi proprio e urlare il nome e cognome: «stai sbagliando, stai facendo una cosa sbagliata».

Il mio invito ai giovani è da sempre quello di aderire alla Costituzione anche da ragazzi, da piccoli… leggerla, quindi studiarla e ai grandi, invece, dico di non fare i furbetti, perché sanno che non stiamo facendo una cosa fatta bene, e che prima o poi i loro figli pagheranno pesantemente tutte le canagliate di questi ultimi governi, come la sottrazione continua dei diritti in nome delle leggi di mercato.

Prendiamo la crisi, sembra che tutti siano contenti, che va bene così, che in fondo è una brutta crisi che è in giro, che è di tutti, che è di tutto il mondo e quindi bisogna aver pazienza… perché ce lo chiede l’Europa. No! Non ci vuol pazienza la crisi l’hanno fatta loro, è colpa loro, dei banchieri, dei finanzieri… si stanno scannando e fanno pagare tutte le spese alle persone deboli, ai pensionati, agli operai, ai malati, agli studenti, ai giovani a cui stanno togliendo il futuro. Non possiamo accettarlo perché non è scritto così nella Costituzione, hanno già fatto una strage di diritti, una strage! Se noi non ci muoviamo e non capiamo che dobbiamo fermarli prima che sia troppo tardi, ci ritroviamo con la schiavitù come duecento anni fa. Siamo già arrivati al punto che un imprenditore, un padrone ti chiama e ti dice «ti do tot, devi lavorare tot ore, devi lavorare la domenica se te lo chiedo… e quando non mi servi più ti mando a casa, ti mando via». No, non può essere così! Non deve essere così, la Costituzione non lo prevede. Non devono farlo! Ma tocca a voi, tocca a voi capire questa cosa e ribellarvi. L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ma nella Costituzione c’è scritto «lavoro» non «lavoro precario». L’articolo 11 dice che l’Italia «ripudia la guerra» eppure ci hanno propinato la balla delle guerre umanitarie… e in un paese che non trova i soldi per la gente che non sa come andare avanti, si vogliono spendere miliardi per comprare dei cacciabombardieri. Io vorrei che i giovani diventassero tutti propagandisti di questa cosa, io ho già portato in giro quasi 80.000 Costituzioni nelle scuole, nelle piazze, dappertutto, ma mi rendo contro che non basta che bisogna fare di più, dobbiamo essere tutti capaci di diffondere questa convinzione: chi ci governa deve rispettare la Costituzione che è nata dalla Resistenza. E “nata dalla Resistenza” non vuol dire soltanto che è nata dal sacrificio dei giovani, ma vuol dire che è nata dalla coscienza presa dai giovani durante quei venti mesi di lotta… la coscienza che al posto del fascismo c’era un mondo diverso che ci poteva portare avanti. Io non mi arrendo mai, spero che anche questa volta ci se la faccia, magari all’ultimo minuto, a salvare la Costituzione, a salvare quanto di buono c’è in questo paese. Quando ai monti con la mia brigata subivo un rastrellamento da parte dei tedeschi, che si muovevano in qualche migliaia, ci sbaragliavano (in molti morivano e molti altri dovevano scappare) fino e ridurci ad uno sparuto gruppo di uomini. Tuttavia dopo quelle mazzate non ci demoralizzavamo e iniziavamo dal giorno dopo a ricomporre la brigata, finché non tornavamo più forti di prima. È successo diverse volte, ma non mollavamo mai. Ecco è per questo che io vi dico di non arrendervi mai. Coraggio ragazzi!"

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