giovedì 17 ottobre 2024

Sveglia mattutina

 

Legalizzare la mafia
di Marco Travaglio
Con la stessa logica degli sfigati che abbattono o imbrattano le statue dei grandi, da Colombo a Montanelli, i delinquenti tentano di infangare i più famosi pm antimafia e anticorruzione. E sempre più spesso trovano sponde nella politica e nella magistratura più mediocri e frustrate, cui non par vero di guadagnarsi un quarto d’ora di celebrità col tiro al bersaglio ora su Davigo e De Pasquale, ora su Natoli, Scarpinato e De Raho, colpevoli di aver combattuto le mafie e di essere rimasti vivi. Intendiamoci: se avessero fatto qualcosa di male o d’illecito, sarebbe doveroso indagarli, intercettarli, arrestarli e condannarli. Ma non hanno fatto letteralmente nulla.
De Raho era procuratore nazionale antimafia quando il finanziere Striano iniziò a fare accessi abusivi alle banche dati, poi proseguiti sotto Melillo: nessuno addebita ai due capi le condotte infedeli di uno dei circa 300 dipendenti della Dna. Natoli viene sentito a Caltanissetta nell’inchiesta acchiappa-fantasmi su un movente tragicomico delle stragi del 1992: quello di fermare il dossier del Ros “Mafia e appalti” (cioè: Cosa Nostra scatenò la guerra mondiale allo Stato per una banale storia di tangenti). Gli domandano perché chiese di archiviare un’indagine simile e di distruggerne le bobine e i brogliacci. Lui ricorda che era la prassi e fa notare che la grafia non è la sua: “Sarà di un cancelliere”. Lo indagano per calunnia del cancelliere (che non ha mai nominato). E in quell’indagine per calunnia aggravata dalla connessione con un fatto che, se anche fosse reato, sarebbe prescritto da 25 anni, lo intercettano col trojan. 

Lui, nel tentativo di ricordare cosa accadde 33 anni fa, parla di vari ex colleghi fra cui Scarpinato, ora senatore M5S e membro dell’Antimafia, indirettamente intercettato pure lui. Prim’ancora di chiudere le indagini, anziché chiedere la distruzione delle conversazioni irrilevanti, i pm le girano all’Antimafia. E qualcuno ne fa uscire il contenuto sulla Verità. Reati? Scandali? Macché: due ex-pm che raccolgono i ricordi per l’audizione di Natoli in Antimafia e parlano liberamente come vecchi amici. Intanto si scoprono altri 62 ordini-fotocopia di distruzione di brogliacci della stessa Procura di Palermo: Natoli ha detto la verità e non c’è motivo di indagarlo. Intanto però le destre più indecenti del mondo, che per 30 anni hanno infarcito governo e Parlamento di mafiosi e l’Antimafia di loro avvocati, inclusi quelli del partito fondato da un finanziatore e da un concorrente esterno di Cosa Nostra, studiano una legge per buttar fuori Scarpinato e De Raho dalla commissione per “conflitto d’interessi”. Che peraltro ci sta tutto: il loro interesse è combattere la mafia, quello degli altri è combattere l’antimafia.

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