Le sardine e la balena
DI MICHELE SERRA
Questo non favorisce il mio grado di comprensione della gravità di quanto sta accadendo: ammesso che le mie o le vostre analisi del sangue siano finite nel dark-web (come si legge), capisco poco e male i vantaggi che qualcuno potrebbe trarne, e anche gli svantaggi a mio e vostro carico.
Credo di capire, però, che il grado di ricattabilità di ciascuno sia direttamente proporzionale al suo livello di potere. Più hai potere, più sei ricattabile. E dunque l’opera dei ricattatori dovrebbe circoscrivere il bersaglio. Sembra invece che siano milioni i dati “rubati” dagli spioni, una specie di pesca a strascico nella quale si spera che, assieme alle sardine, resti impigliato anche qualche tonno, o addirittura una balena. È un po’ come quando vennero resi pubblici gli elenchi della P2 e insieme ai pezzi grossi (tipo i capoccia dei servizi segreti) si fu costretti a notare che c’erano anche parecchi pirla, incomprensibilmente reclutati da quella lobby maligna. E un poco si sorrise, pur nella gravità del momento.
Nella famosa crisi dei corpi intermedi (i partiti, i sindacati) metterei anche gli spioni. Sono confusi. Non hanno ben chiari i criteri per stabilire chi è classe dirigente, chi ha davvero potere (e dunque vale la pena ricattarlo) e chi invece passava di lì per caso. Spiano all’ingrosso. Sperano di azzeccarci. Ma se nella loro faticosa e raffinata rete fossero davvero finite anche le mie analisi del sangue, vuol dire che di questi tempi nemmeno i cattivi sanno più che pesci pigliare. In ogni modo, per facilitare il compito dei sorveglianti: ho il colesterolo un po’ alto, ma il resto è abbastanza a posto.
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