martedì 30 luglio 2024

L'Amaca


Sabotare per sabotare
DI MICHELE SERRA
I sabotaggi in Francia (anti-olimpici? anti-francesi? anti e basta?) sono un mistero psichico ben prima che politico.
L’attribuzione a imprecisati “ambienti di estrema sinistra” (in Italia siamo più avvezzi alla definizione “anarco-insurrezionalisti”) è verosimile, ma dice davvero poco sulle intenzioni, gli scopi, le speranze di persone che cercano con ogni mezzo di inceppare i meccanismi del presente, ma senza saperci dire nulla di comprensibile e di interessante sulla loro idea di futuro.
Mettiamo, per paradosso, che le Olimpiadi vengano sospese perché la Francia è in ginocchio a causa della rottura violenta dei suoi sistemi informatici, della sua rete ferroviaria e di altro ancora. E poi? Per contraccolpo, inizia la Rivoluzione? Il popolo in armi depone Macron e ghigliottina le medaglie d’oro? C’è un programma?
Un’idea di futuro? La tattica della distruzione comprende anche una strategia della rinascita?
Sarebbe interessante saperlo. In mancanza di notizie certe, vale il sospetto deprimente che un certo numero di persone, per fortuna molto ristretto, viva con entusiasmo la distruzione e la catastrofe, l’interruzione della vita degli altri (miliardi di persone, non tutti membri del Comitato Olimpico, le Olimpiadi le seguono volentieri), e non sappia spiegare nemmeno a se stesso perché. Sabotare, recidere, bloccare, impedire, tagliare, oscurare. Vietare al presente di esistere: non è un mezzo, è il fine. Il fine è la distruzione. Ed è talmente impegnativo, distruggere, che mancano le energie per pensare, anche vagamente, a cosa fare delle macerie.

Non importa far nascere Domani, importa ammazzare Oggi. 

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