venerdì 22 settembre 2023

L'Amaca

 

Ora puntano al Museo delle cere
DI MICHELE SERRA
La vicenda del Museo Egizio è seria, perché conferma che molti leghisti e meloniani interpretano il mandato di governo come una dittatura della maggioranza (la democrazia, questa sconosciuta…) e come una specie di Soluzione Finale che possa finalmente mondare la Patria da tutti i non abbastanza patrioti. Per fortuna la comicità è sempre in agguato.
“Dopo la Rai, la destra punta al controllo del Museo Egizio” sembra un titolo di Cuore. Sommario: “Anche il Museo delle Cere, la Notte della Taranta e il Brodetto Fest di Fano nelle mire del governo”. Il problema dei prepotenti è che in parte fanno spavento, in parte fanno ridere, e spesso le due cose insieme. I toni da energumeno con i quali due oscuri esponenti della destra piemontese chiedono l’epurazione del direttore Christian Greco (il cui mandato scade nel 2025) fanno spicco, ma vanno diluiti in un contesto, assai meno rumoroso e molto più subdolo, di corsa all’incarico pubblico da parte di un sacco di gente che se ne sente ingiustamente defraudata fin dalla nascita. E di conseguenza considera usurpati gli incarichi e il prestigio professionale di quelli come Greco.
Questo aspetto — che è di frustrazione e di rivalsa — è la vera benzina che alimenta il motore della prepotenza. L’idea (falsa, come tutte le idee paranoiche) che “la sinistra” abbia occupato abusivamente l’Italia fino a ieri l’altro, serve ai tanti “vorrei ma non posso” rimasti al palo per autoassolversi.
Come è evidente, il concetto di merito individuale, in tutto questo, scompare dentro la voragine della revanche politica. Presto sarà liberato dai patrioti anche il Museo delle Cere, da sempre preda dell’egemonia comunista.

Nessun commento:

Posta un commento