Il capitalismo sul lettino
DI MICHELE SERRA
Che cosa è successo al capitalismo mondiale? E soprattutto, che cosa è successo ai capitalisti? Se vi fosse capitato di leggere, come è capitato a me, una intervista al boss di Ryanair, signor O’Leary, sui giornali, vi fareste la stessa domanda. È tutto un florilegio di “ce ne fottiamo”, “i decreti italiani sono spazzatura e non li rispetteremo”, “non ce ne frega un c….”, e via chiarendo che l’unica legge che conta è la sua.
Sembra la parodia di un western. Invece è il ritratto, temo attendibile, di una visione del mondo che ha letteralmente sbullonato ogni meccanismo di contenimento e di regolazione del mercato e — cosa perfino più grave — ogni forma di contenimento della vanità umana. “Io ho fatto i miliardi, voi non dovete permettervi, in nessuna forma, di disturbarmi”. È la versione aggiornata del marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un c…”. Gli Stati, le leggi, le tasse, le tariffe, contano poco, e comunque contano nella misura in cui assecondano quell’Io impazzito che è il Capitale.
Che cosa è successo al capitalismo mondiale? E soprattutto, che cosa è successo ai capitalisti? Se vi fosse capitato di leggere, come è capitato a me, una intervista al boss di Ryanair, signor O’Leary, sui giornali, vi fareste la stessa domanda. È tutto un florilegio di “ce ne fottiamo”, “i decreti italiani sono spazzatura e non li rispetteremo”, “non ce ne frega un c….”, e via chiarendo che l’unica legge che conta è la sua.
Sembra la parodia di un western. Invece è il ritratto, temo attendibile, di una visione del mondo che ha letteralmente sbullonato ogni meccanismo di contenimento e di regolazione del mercato e — cosa perfino più grave — ogni forma di contenimento della vanità umana. “Io ho fatto i miliardi, voi non dovete permettervi, in nessuna forma, di disturbarmi”. È la versione aggiornata del marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un c…”. Gli Stati, le leggi, le tasse, le tariffe, contano poco, e comunque contano nella misura in cui assecondano quell’Io impazzito che è il Capitale.
Altrimenti, come direbbe mister Ryanair, “si fottano”.
Già quest’estate, con l’incredibile vicenda (non abbastanza commentata) della sfida a duello tra Musk e Zuck, eravamo autorizzati a ritenere che il capitalismo fosse entrato nella sua fase psichiatrica. C’è da chiedersi se esiste una cura. La politica, nella sua opera di mediazione e riequilibrio, ha fallito. Con ogni evidenza. Chissà, forse la strada della terapia psichiatrica, o psicoanalitica, qualche risultato potrebbe darlo.
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