Ogniqualvolta parla mi provoca un eczema alla zona scortale, portandomi ad apprezzare altri che al suo confronto si trasformano in geni della lampada; a questo giro ha detto che lor signori hanno difficoltà a spremere giovani come nei bei tempi andati perché hanno nel reddito di cittadinanza un "competitor", che tradotto equivale a dire "da quando date 500 euro alle persone in affanno, non riusciamo a schiavizzare più nessuno!"
Bonomi è un coacervo di pusillanimità, un compendio di tutte quelle forbici sociali che divaricano sempre più le classi lavorative, vedasi lo stipendio del nipotino John che è pari a quello di milleduecento a lui sottomessi.
Bonomi può permettersi di dire tali nefandezze perché il tempo politico che ci è concesso attualmente è retto da uno che spremette come un limone il popolo greco, infischiandosene di dignità e socialità; l'accozzaglia che lo sorregge al governo è un mix di tutte quelle visioni del mondo che dovrebbero essere combattute e non riesco a capacitarmi di come partiti quali il PD e M5S perseverino ad appoggiarlo. Probabilmente ciò deriva dal fatto che il partito di Ronf Letta dista anni luce da qualsiasi ragionamento di sinistra e il Movimento attualmente retto da una persona perbene, si è trasformato strada facendo in una scatoletta di tonno.
Gentaglia del tipo di Bonomi non è il massimo per garantire la tenuta democratica del paese, in quanto instillano nei pochi ancora non del tutto sonnacchiosi, sentimenti d'ira e di mugugno che potrebbero trasformarsi via via in qualcosa di più temibile, visto quanto è oramai palese il divario tra le caste esistenti in questa nazione.
Si assiste con gelida nonchalance al lancio mattutino di brioche sfamanti il popolino, tra sghignazzi e prese per i fondelli tipiche del personaggietto in questione; la domanda che viene spontanea, al netto dell'intortamento in sinapsi scientemente elargito da media di proprietà, irroranti di nulla menti oramai prossime alla glaciazione, è una ed una sola: fino a quando sopporteremo cotanto dileggio?
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