venerdì 20 maggio 2022

L'Amaca e la pazzia

 

Una specie di terza via
DI MICHELE SERRA
Sostiene la influencer Nasti, compagna del calciatore Zaccagni, che gli sghignazzi e le ironie circolate sui social a proposito del “gender reveal party” (me’ cojoni, si dice a Roma) allo Stadio Olimpico, nel quale la coppia ha rivelato il sesso del loro neonato, siano frutto di invidia sociale.
“Disprezzate perché non potete avere lo stesso”, ha scritto la signora, che è una maniera non molto elegante, ma decisamente efficace, per dire che la vera differenza, tra gli esseri umani, la fanno sempre e solo i quattrini.
I casi sono due. O la signora ha ragione, e il popolo non ha saputo aderire con unanime entusiasmo al gender reveal party solo perché non è in grado di affittare lo stadio Olimpico per celebrare gli affari suoi; e in questo caso, mi sembra, siamo fottuti per sempre, come popolo e forse anche come genere umano. Oppure la signora sbaglia, perché omette di considerare che magari qualcuno, anche se fosse gonfio di quattrini, piuttosto che fare un gender reveal party sarebbe disposto a qualunque cosa, perfino a non farlo. In questo secondo caso si potrebbe dire che la discrezione e l’understatement, incredibilmente, sono ancora considerate virtù, seppure in seno a una minoranza intimidita, ma non doma.
In attesa che qualcuno affitti la Scala per annunciare la laurea (graduation reveal party) o il Quirinale per festeggiare il primo miliardo (luxury reveal party), noi speriamo ardentemente che sia vera la seconda ipotesi: qualcuno vorrebbe diventare ricco senza diventare automaticamente esibizionista.
Sarebbe bellissimo. Una specie di terza via.

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