lunedì 21 settembre 2020

Checcèdinuovo!

 Mentre aspetto i risultati delle elezioni, Mentana è allupato per la diretta più che un circestense che avesse ricevuto la notifica di un incontro con l'Arcangelo Gabriele per una verifica globale della Buona Novella, mi aggrotto nel comprendere fulmineamente che alla fin fine il nocciolo della pace interiore scaturisce dalla consapevolezza di non essere destinato a vivere per sempre quaggiù e questo, lungi da me da essere male interpretato, determina una speciale forza sparigliante il desueto trascinamento giornaliero pregno di ripetitività, a guardar bene la mia giornata infatti, degli ultimi dieci anni, ma potrei andare a ritroso per molti altri, è tutto un inanellarsi di sonnacchiosi episodi - li ricapitolo così: sveglia, caffè, lettura giornali, paglia, lavoro, rientro e scanalatura improvvida della tv, recalcitrante diniego della lettura al grido mentale "no oggi sono stanco leggerò domani", cena, nuovamente tv con glaciale sonnecchiamento sull'esausto divano, resurrezione verso le due con meta letto - che non portano me stesso da nessuna parte se non verso una conclusione passiva della mia storia - spero tra una ventina d'anni almeno. 

Ma ne voglio parlare, ecco la novità! Ho scalato quindi una vetta, riesco a guardarmi intorno, noto l'insoddisfazione latente, m'atterrisce la smania di sparigliare la mia vita, lo scampolo che ne rimane, per quella soddisfazione essenziale per accettarne la complessa finitezza. 

Al di là di ogni personale credenza, di supporti atti ad ammorbidire la discesa dal treno. Aver centrato questo essenziale obbiettivo, mi rallegra oltremodo, spronandomi a dare il meglio di me, non per scopi commerciali. No! Solo per poter vivere ancora col timone in mano, che ora e non prima, purtroppo, scopro essere avvolto da pesanti ragnatele, non essendo stato mai usato seriamente dallo scellerato che è in me.    

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