Oggi poche parole, per chi crede è giornata dedicata al silenzio. Ieri ho postato l'omelia di padre Cantalamessa (omen nomen) che credo sia un'ottima occasione per meditare, al di là di ogni credo.
Mi permetto solo di postare un articolo di Daniela Ranieri. Così, per non perdere l'abitudine.
Buona Vigilia!
Quei riaperturisti in tv all’attacco di Galli
Su La7 - Nella trasmissione di Gruber la numero 2 di Confindustria e Telese contro il prof.
Su La7 - Nella trasmissione di Gruber la numero 2 di Confindustria e Telese contro il prof.
di Daniela Ranieri
Professor Galli, abbia pazienza: lei ha studiato per una vita i virus e la loro diffusione, sta lavorando indefessamente, ma qui si sta facendo una cert’ora, a casa ci annoiamo, il Pil crolla… O ci dà una data certa sulla riapertura, o per favore non parli più, altrimenti ci deprime.
Più o meno è stato questo il senso del dibattito che si è svolto giovedì sera a Otto e mezzo, con Lilli Gruber che cercava di mediare tra la scienza e le inferocite invettive della vicepresidente di Confindustria e del giornalista Luca Telese che si è accorto che così non si può andare avanti.
L’infettivologo del Sacco ha detto ai riaperturisti: “Se siete capaci di convincere il virus a darci una data certa…”. La vice di Confindustria è montata su tutte le furie: Fare i test! Fare i tamponi! Negli Usa (dove non c’è il nostro tipo di lockdown, ndr) il contagio è molto più lieve! Tutto falso: i tamponi dicono se uno oggi è positivo e contagioso, non se lo sarà domani; i test dicono se ha avuto il Covid-19, ma non si sa quanto duri l’immunità; gli Usa, primo Paese al mondo per contagi, hanno un ritardo di tre settimane e già i nostri morti, e tra un mese staranno come staremmo noi se avessimo dato retta a Confindustria invece che agli scienziati.
Tra interruzioni continue e intimazioni (“La sua risposta non è più ricevibile!”, ha detto Telese), Galli è riuscito a dire: “Se apriamo troppo presto e malamente ci risiamo dentro da capo, questo è il rischio dei rischi”. Un punto talmente elementare che possono capirlo pure a Confindustria.
Suggerimento: appena qualcuno, come la vice di Confindustria, dice “noi abbiamo a cuore la salute di cittadini e lavoratori, però allo stesso tempo abbiamo a cuore il futuro del Paese” al “però” togliere subito il collegamento. Cominceremo a considerare autorevoli lorsignori quando lavoreranno insieme agli operai, negli stessi ambienti, con le stesse protezioni, o quando cominceranno a pagare di tasca loro tamponi e test per ripartire in tutta sicurezza.
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