lunedì 20 aprile 2020

Da un altro punto di vista


Dinoccolando sul far del mattino e passando dall’esanime bar in cui nel prepandemico compievo il rito tipico della focacciagazzamacchiato, noto le luci accese e la porta aperta. Mi rivolgo agli amici gestori complimentandomi con loro per le pulizie in vista di una fantomatica riapertura.
“Ma guarda che siamo aperti, solo per l’asporto!”
——
——

Quindi mi volete dire che se io vi chiedessi un caffè ....

“Certo!”

Stordito, con un incipiente balbuzie frutto dell’emozione, come se mi fossi imbattuto in quattro modelle di Victoria’s Secret che, non sapendo dove alloggiare, mi rimirassero chiedendomi ospitalità, proferisco a stento l’ordine impetuoso: “ma ma al allora cccche aspettate? Fafafatemelo!”

E subito nei padiglioni ecco arrivare i dolcissimi suoni della battuta sul legno del porta caffè, il doppio colpo al dispenser per riempire il filtro con il nettare degli dei, la pressatura, l’inserimento del supporto nella tanto sognata sede, il pulsante che avvia l’entrata dell’acqua calda, lo stop ed il profumo estasiante. L’ho bevuto ad occhi chiusi. Domani lo degusterò ascoltando “anema e core”
per apprezzare maggiormente questo spiraglio di normalità!

Nessun commento:

Posta un commento