giovedì 30 maggio 2019

Glacialità


Isabella Conti sindaco di San Lazzaro, Bologna, ha vinto con l’80,9% la sua conferma a sindaco PD. Famosa per il suo no ai compagni cementiferi, quelle delle celeberrime cooperative, che avrebbero voluto costruire solo per il gusto, ed il malloppo, di farlo, creando l’ennesimo scempio pullulante di casermoni, non ha ricevuto nessuna telefonata dalla direzione del suo partito, neanche dal “Fegretario” nazionale. Il gelido silenzio è figlio della sua riottosità, del niet ai voleri degli allora “installatori di sepolcri imbiancati” capitanati da quel flaccido bamboccino per fortuna scomparso assieme ai suoi adepti che se da un lato approvò il classico scempio del mattone, dall’altro distrusse nobili e sani principi ritenuti sino a quel momento incrollabili. 
Solo persone come Isabella Conti potrebbero risanare l’azienda mescita di ideali, che solo per distinguo dall’amichetta fabbrica di mascalzonate diretta da un delinquente abituale, continuiamo a chiamare partito, e per di più democratico. Ma constando il glaciale trattamento a lei riservato, meditiamo ancora una volta di come le calende, gli orfini, i giullari, i fassini nei boschi, le madie piciernianti, abbiano desertificato beltà culturali, veri antipodi dell’attuale pensiero comune: una radical chic tracotanza intellettuale imperniante l’abbraccio mefitico e peripatetico col manigoldo. E ce ne dispiace.

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