- Quindi tu metti in dubbio la continuazione della vita dopo la morte?
- Non l’ha metto in dubbio. Non mi pongo il problema.
- In che senso?
- Partecipo ad un’organizzazione, sotto certi aspetti fallace, che chiamiamo Vita, di cui non sono assolutamente stato fatto partecipe, non ho condiviso nulla in fase di progettazione. Mi sono semplicemente trovato un giorno su una culla a piagnucolare. Sto vivendo con parametri che non mi appartengono, sono stati inoculati in fase progettuale. Bello, buono, dolore, sfiducia, sofferenza: chi li conosceva prima? Entrato nel tempo, una terribile scocciatura che ti obbliga, in questa fase che definiamo tecnologica, a travestirti come un cosplayer da eterno giovane, impomatandoti, facendoti tirare in su gli zigomi, rigonfiandoti culo e labbra, solo per mascherare l’andare avanti di quell’enorme orologio che chiamiamo appunto Tempo. Per me è solo una finestra, un fastidio che dovrò sopportare fino al momento in cui, evaporando l’Io, ritornerò nel placido nulla atemporale, privo di ogni riferimento, di sensazioni, di spot, di byte, di “buongiorno presidente”, “si ok! Faccio come mi ha ordinato”, “guarda quello che auto si è comprato! Sicuramente ruba!”, “è l’ora di sacrifici per tutti!”, “fra dieci anni staremo meglio! Cazzo ma io ho 75 anni! Lo so ma ce lo chiede l’Europa.”
- Quindi rifiuti il piano della vita, il grande progetto d’amore?
- Amore? Ma se si odiano tra vescovi, tra preti, imam, ci sono coglioni che si fanno saltare per star bene nell’altra vita come se io mi comprassi uno smoking e lo stracciassi per indossare una tuta degli Avangers, senza certezza alcuna! Amore? L’unico amore oggi è quello devastante per il denaro, il lucro che porta alla sopraffazione! Guardati intorno cazzo! La nostra specie dotata di pensiero non ha saputo fare altro che sistemi di coabitazione fondati sul potere, religioso o dittatoriale. I soprusi non si contano e bada non mi riferisco al fatto che tra simili si permetta di lasciar morire di fame e stenti moltitudini intere, mentre pochissimi scialacquano ricchezze che servirebbero a colmare i vergognosi gap tra umani frutto di guerre, angherie, usurpazioni. No! Mi riferisco al subliminale, alla becera modificazione neurologica mediante messaggi fuorvianti, spronanti ad apparire, esaltare, insufflare comportamenti e vestizioni sciocche e tribali. Ai cosiddetti capitali off shore, alla rincorsa infinita della propria coda, al nulla ideologico, alle scorribande finanziarie, alle multinazionali, alle lavatrici di denari sporchi, la migliore di queste nella cosiddetta santa sede, alle masse oceaniche desiderose di nulla, alla ritrosia verso arte, cultura, pensiero. Tutta fuffa per indorare la breve, riferendola alle tempistiche universali, parentesi respiratoria di pochissimi, rendendo insopportabile quella del resto dei respiranti.
- Continuo a non capire il tuo pensiero
- Il mio pensiero? Semplice, quasi brezza. Se per vivere costruisci astrusi dedali insormontabili atti ad elevare pochi su molti, svilisci l’intera razza umana. Un sistema basato su pochi architravi, tipo istruzione per tutti, cultura ed ingegno al servizio del bello. Tutto qui, anche se è, e sarà impossibile che si realizzi. Primo perché una bella vita quaggiù rischia di offuscare speranze di eternità, pilastro delle religioni. Secondo perché se tu applicassi queste norme comportamentali sviliresti i totem di oggi: lucro, manovre tecno-rapto finanziarie, gioghi pesanti soffocanti l’individualità, che renderebbero vani i lanci di pane, buffetti dei cosiddetti grandi i quali, riducendo orizzonti e progettualità di intere masse, fanno apparire grande ciò che in realtà è appunto un semplice buffetto. La politica internazionale odierna è proprio questa: un controllo preciso e solerte in grado di non permettere a tanti di sollevare la propria dignità umana. Soggiogare è il comburente per quasi tutti i sistemi attuali, basati sulla ricchezza, generante potere. La storia del mondo non la stanno facendo gli attori, il copione è scritto da pochi. Siamo legati, soffocati, idealizziamo libertà solo apparenti. Ed il tempo continua imperterrito a scorrere.
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