L’anemometro del Cazzaro Verde ha segnalato che il vento soffiava in direzione del dubbio riguardo agli accordi economici con Xi il cinese e subito, come la sua stolta politica gli impone, si è smarcato prevedibilmente per rimanere, algido e marmoreo, in sella all’allocchismo nostrano, come se da queste parti non si fossero mai stretti patti con despoti, tiranni e squali famelici. Come se non fossimo mai andati ad adulare sceicchi in paesi dove la donna è equiparata socialmente ad un cammello, come se mai avessimo stretto accordi con illiberali, vendendo loro, come nel caso dei sauditi, stock di mine antiuomo.
Eppure né il Cazzaro né alcun giornalone eccepirono alcunché in merito a strette di mano grondanti di sangue. Ora che l’occasione viene proposta dal movimento, nascono spontanei ovunque dubbi, critiche e tentativi di frenare quest’occasione per esportare il Made in Italy nel più grande paese del globo, e quello che sgomenta di più è che lo si faccia per non irritare l’Imbelle Boy americano, coacervo di stupidità, illiberalità, sopruso e razzismo. Ma l’anemometro del Cazzaro Verde non bada a sottigliezze: la maggioranza degli innumerevoli allocchi diffida dei gialli, spasimando per il platinato con lo scoiattolo in testa. Senza indugi, senza remore l’ondivago beniamino delle folle subitaneamente ha avvallato la protesta già falsata in partenza dagli eventi precedenti. Ed oggi in Basilicata è già pronto per lui l’ennesimo trionfo, senza che nessuno nel movimento trovi coraggio e saggezza per sfanculare lui e il suo anemometro.
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