lunedì 4 marzo 2019

A caldo



Spero che nei resti di quel partito che avrebbe dovuto essere democratico, il nuovo segretario eletto ieri dal popolo, possa al più presto sterzare per ritornare in careggiata, e perché no, dare lo spunto ad un futuro voto da parte di chi ormai da tempo ha preferito far le valigie, evitando di rimanere invischiato dentro una cloaca di sotterfugi, di accordi, di prospettive più da società finanziaria che da partito di sinistra. 
Il Guappo è finalmente battuto, stracciato, messo all'angolo e con lui la sua pletora di osservanti, di flebili giunchi in balia del vento capriccioso ed incolore uscente da quelle corde vocali che per un lustro hanno cosparso il paese di fregnacce durante l'Era del Ballismo. 
Quello che Zingaretti a mio parere dovrebbe fare da subito è una mastodontica pulizia generazionale, una sfoltita sana e sapiente per accompagnare all'uscio i troppi mestieranti della politica, pullulanti nei pressi delle macerie post Bomba. Certo, levarsi di torno uno come Franceschini che in tempi non sospetti, magistralmente , ha lasciato la bagnarola rignanese per salire sul carro di Zingaretti, non sarà impresa facile. Se però nelle intenzioni del neo segretario troveremo realmente la volontà di una rifondazione globale, di una disinfestazione necessaria per eliminare i troppi ceppi arcoriani, allora forse risorgerà nel panorama italiano una sana, indefessa, autorevole forza democratica in grado di contrastare le gelide folate di fancazzismo razzista che stanno attraversando il paese, checché ne dica il Comico. 
E chissà che un giorno non ci si possa ritrovare, lontani e vaccinati da tutti coloro che hanno agito negli ultimi anni per soddisfare l'indecente arsura di potere e di visibilità, convinti com'erano di essere gli eletti dal fato, gli unici in grado di portarci ad un benessere in realtà solo concretizzatosi nel loro entourage. Gigliato e oramai maleodorante.

Nessun commento:

Posta un commento