martedì 30 ottobre 2018

Nelle braccia di Eolo


Giornata campale quella di ieri per tanti liguri, per via dell'incrudire meteo, connubio di avversità, sfiga, anche se preannunciate. E proprio nel giorno del massimo livello di pericolo è avvenuto il trasferimento di mio padre alla struttura di rieducazione e questo vuol dire che, nel pieno delle catinelle aperte sulla città, vagabondavo come un imbecille allo stato puro per strade dove persino Capitan Findus avrebbe avuto esitazione a transitare. 
Ma si sa, dalla vita ti puoi aspettare questo ed altro! E allora mi rivedo a lanciare l'ombrello verso il destino carogna, rimanendo vittima sacrificale di Giove pluvio, il quale ha pure inasprito l'intensità della pioggia, permettendomi di constatare quanto le gocce entranti nelle mutande, creino una specie di cassa di risonanza in grado di far retrarre il povero attrezzo atto oramai esclusivamente ad una minzione sempre più intensa.
Non solo: camminando su strade trasformate in laghi alpini, eccomi mettere il piede in fallo, sprofondando di mezzo metro nell'acqua stagnante per la solita incuria di chi crede che i tombini vadano puliti solo ed esclusivamente quando si formi una riedizione in miniatura del lago di Como! Ed infatti, ritornando successivamente sul luogo del misfatto, ho intravisto il coglione impegnato a far defluire le acque e, chiedendo venia, l'ho subissato di insulti variegati e curiosissimi. Ma è stato solo l'inizio: verso le 15, uscito dal centro riabilitativo, ho pensato bene di andare in viale Italia per vedere il mare, proprio nel momento in cui, Eolo e Nettuno in stretto connubio, hanno scatenato quello che a mio parere avrebbe terrorizzato pure il capitano Achab: una nebbia formata da vento e acqua avvolgente al punto di non vedere più nulla, l'auto frenata e spinta da dietro da un ipotizzabile gigante giocherellone, uno scombussolamento totale, perdita di orientamento, consapevolezza che fosse arrivato il momento topico dell'addio a questo mondo, il tragitto continuato alla cieca e il riparo in una via laterale, sconcertato ed ammutolito come non mai! Solo un bicchiere di sambuca, trangugiato fulmineamente a casa, mi ha fatto riprendere dal terrore provato per inettitudine anzi, chiamiamola con il suo nome: dabbenaggine! 
E quando alla sera tutto sembrava superato, ecco tornare Eolo, con i suoi possenti venti; ed io, che in casa avevo abbassato persiane, rinforzato finestre, ho subito per ore il rumore devastante delle sue folate che, entrando nel cortile, provocavano un suono incutente terrori simili a guardare "il Silenzio degli Innocenti" in un angusto manicomio criminale . 
Ho tentato di guardare la tv, ma le immagini si deformavano trasformando attori e calciatori, c'era pure Lazio - Inter, in mostri malefici. Ho provato a fumare, aprendo la finestra del bagno, ma la sigaretta si consumava in un battibaleno, confermandomi che Eolo è un accanito fumatore e mi deve almeno 3 euro di sigarette! 
Finalmente a notte inoltrata il sano Morfeo mi ha portato con sé, facendomi sognare le notti estive, già ricordo golosamente agognato. Naturalmente alla base di tutto resta il vaffanculo rivolto a tutti quelli che, smerdando il pianeta, non credono ai cambiamenti climatici, da Trump a quel novello presidente brasiliano, autentico e certificato fascista.     

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