A Chioggia esiste uno stabilimento balneare portato alla luce dal sito di Repubblica, il Punta Canna, ove si inneggia spudoratamente al fascismo. Può essere vista come una goliardica iniziativa ma, sinceramente, credo che lo scherzo non debba essere ambito di ciò che molti anni fa ha distrutto il paese e, soprattutto, causato migliaia di morti.
In un paese civile tutto questo non accadrebbe, visto che una specifica legge impedisce, a chiunque, di inneggiare al fascismo.
Ma soprattuto:
Certi riferimenti oltre a suscitare orrore, oltre a scatenare nausea, dovrebbero decretare l'immediata chiusura di codesta porcilaia.
Ho deciso! Ci vado.
Voglio vedere il proprietario, voglio ascoltarlo, leggere i cartelli inneggianti al passato, voglio capire perché il questore permette di infrangere la legge a codesto psicopatico. Comprendere come sia ancora possibile scrivere pubblicamente sulle camere a gas, come sia possibile ritirar fuori frasi e pensieri generanti morti. Voglio vedere in faccia questo gestore e ducetto demaniale, carpirne ed ascoltarne i ragionamenti, generati da qualche isolato, ed affaticato, neurone.
Per chiedermi, soprattutto, dove cazzo sia lo stato. O almeno una sua pur labile ed impercettibile parvenza.
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