giovedì 24 settembre 2015

Simbolo


Quando gli storici del 2150, ammesso che l'uomo ancora vivrà sul pianeta, dovranno caratterizzare i nostri tempi in poche parole, molto probabilmente lo definiranno come il "Regno di Mammona", la ricchezza idolatrata secondo il termine evangelico.
Per soldi si travalica ogni cosa, ogni sentimento, ogni decenza; il teatrino della finzione tendente a distoglierci dall'obbiettivo ultimo di molti viventi, è sempre più in difficoltà nel mascherarci la verità. 
Usando del nostro suolo, per denaro si comprano eletti dal popolo, vedi Verdini e la sua grotta alla Ali Babà, si truccano motori ed emissioni, si rapinano utenti, vedi banche, si riaprono industrie che uccidono, in nome del lavoro, maschera anche questa coprente il laido accumulo di ricchezze di pochi, vedi Ilva. 
Per soldi vediamo aumentare in modo esponenziale attorno a noi persone capaci di uccidere, di ridurre altri sul lastrico, l'accaparramento di risorse è tanto vorace di questi tempi da arrivare a divenire prova dell'esistenza di Qualcuno lassù che in tempi non sospetti lo aveva predetto e predicato, vedi Evangeli. 
Lobbies e poteri forti gestiscono e gestiranno sempre più la nostra vita, imbavagliandoci, limitando le nostre libertà, i nostri privilegi oramai in via d'estinzione. Ovunque la libertà di parola, lo sdegno, la contestazione, il rifiuto di questo modo operante assurdo stanno scemando in flebili e gracili disapprovazioni che lasciano il tempo che trovano. L'opposizione interna al PD, ad esempio, si è lasciata avviluppare, sconquassare, sfinire da un piatto di trippa, come ci ha ricordato l'on. Puppato ed attualmente in tutta la sfera vi sono soltanto pochissimi personaggi pubblici che mantengono la scala di priorità di default, per una visione sociale ed umana al servizio dell'uomo, primo fra tutti il Papa argentino. 
Gli storici che un domani ricorderanno la nostra lontana epoca, porteranno ad esempio per quanto sopra detto una persona, difficile chiamarla così come dare dell'intelligente alla Picierno, un connubio tale di glaciale idiozia, di sconfinato amore per il potere e mammona, da pensare, se vi fosse la possibilità, di spararlo in cielo con una sonda per un viaggio senza ritorno: Martin Shkrell, ossia lo sterco del mondo. Acquista con la sua Turing Pharmaceuticals un farmaco, la Daraprim, usato dai malati di Aids e malaria, un medicinale datato alla produzione costa 1 dollaro a pastiglia e che veniva venduto prima dell'arrivo di questo imbecille a 13,50. 
Già di per sé verrebbe da domandarsi come mai questa medicina non sia somministrata gratuitamente ai malati, come dovrebbe. L'Idiota planetario una volta acquistato il brevetto porta il costo della compressa a ... 750 dollari! 
Ora verrebbe da domandarsi: perché non l'hanno bloccato? Perché nessuno lo prende a calci per il culo? Semplice: il business è sovrano. Il diabolico candidamente ha dichiarato che è il commercio ad aver suggerito un aumento del 5000% del farmaco. Ci si ferma davanti alla legge del profitto, invece che internare un tipo di tale miseria, statalizzando la società, infima e della peggior specie. Neppure le promesse di impiegare i ricavi enormi in ricerca, sopiscono l’incazzatura, primo perché questo intento lascia il tempo che trova più di un’omelia di Bertone. Secondo perché l’impero di Mammona esige e pretende proprio questa procedura: approfittare della malattia per trarre lucri cannibaleschi dalla vendita di medicinali. Nulla mi toglie dalla testa l’ipotesi che se qualche ricercatore avesse già trovato un rimedio contro le grandi malattie del mondo e questo farmaco avesse costi minimi, che so estraendolo dalle angurie o dai cardi, questo benefico risanatore sarebbe chiuso dentro qualche cassaforte dei ricchi cialtroni che dirigono le multinazionali farmaceutiche. Il lucro è imperante in questo periodo di storia del mondo come non mai. Si lasciano crepare giovani creature, si assiste impotenti ad ecatombe evitabili al costo di qualche missile nucleare, ci si volta dall’altra parte ogniqualvolta i media trasmettono immagini di denutrizione, di mosche riposanti su visi scarnificati, ci si abitua a bimbi affogati, ad anziani maltrattati, a furti omicidi, a volgarità di sfarzo, di potere, di visibilità. Corpi svenduti a magnaccia travestiti da numi della finanza, volgarità imperante in ogni luogo, media al servizio di potere fagocitante. Questo potrebbe essere il ricordo di questi anni, ammesso che la corsa sempre più veloce verso un nulla ghiacciante non porti la vita alla fine. E questa faccia, Bignami di ogni immondizia morale, resti a monito per tutti i coloro che ancora credono ad un lieto scorrere dell’esistenza.



Nessun commento:

Posta un commento