mercoledì 16 settembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo


Ricevo un'accorata lettera che prontamente vi giro:

Carissimi,
pur avendo quasi 68 anni, mi sento ancora in forze. Nacqui in un momento storico particolare ed i miei cari mi progettarono per tenere alla larga dal nostro paese improvvidi e nefasti personaggi che da allora ci hanno lasciato per fortuna in pace.
Fui onorata, quasi vezzeggiata per decenni ed ogniqualvolta sorgevano dubbi o tentativi di alterare la democrazia, tutti coloro che gestivano il bene comune, rivolgendosi a me, rimettevano il timone verso lidi di speranza e giustizia sociale. 
Avvenne però che negli ultimi diciamo venti-trent'anni, i rappresentanti del popolo, eletti per svolgere l'augusta mansione di governarci, cadessero in disgrazia morale, omettendo i loro compiti per voracemente ingurgitare risorse sfamanti un esercito di nullafacenti che invece di svolgerla, vivono attualmente di politica; 
pare che costoro in Italia siano quasi un milione, annidati nei meandri nascosti e tenebrosi delle varie municipalizzate, nei ministeri, nei CdA di banche, industrie, nei municipi, nelle asl che sono la fonte migliore per decurtare risorse al popolo per, scusatemi, farsi i cazzi propri.
Da allora io sono divenuta d'ingombro. Mi danno della vecchia, della obsoleta, dell'antica, mi paragonano a macigno d'ingombro verso non si sa quale modernizzazione. Mi hanno vituperata, insultata, maledetta perché costituisco ancora un ostacolo alla presa totale di potere che molti, sotto quasi tutti i colori politici, sognano di agguantare per aumentare il fagocito e squallido banchetto.
Ho passato terribili momenti sotto la dittatura di un malato sessuale che per aumentare le proprie ricchezze, mi ha svergognato davanti a stuoli di proni compiacenti! Ho sofferto molto per questo e speravo che nel futuro, divenuto oramai attualità, le cose potessero migliorare. 
Mi sbagliavo. 
Chi ora è al comando, discendente dal precedente tanto da apparirne figlioccio, sta tentando in tutti i modi di alterare il mio DNA, fingendo che questo sia un procedere verso una migliore democrazia. 
Riducendo il Parlamento ad un mercato di vacche grasse mediante i suoi scudieri, tali Lotti e Verdini, egli sta comprando voti promettendo poltrone, incarichi, sedie in consociate che oltraggiano la mia figura, riducendomi a merce di scambio.
Sono desolata, scoraggiata ma confido nei cuori ancora aperti e disponibili a proseguire il cammino che ho avuto l'incarico di tracciarvi, in tempi fieri e degni della nostra Nazione.
Un caro saluto dalla Vostra

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