Dunque Cara Delevingne lascia l'aureo
(apparentemente) mondo della moda a soli 23 anni perché stressata, a detta
sua!
Mumble mumble...
Pagata fino a 10mila euro al giorno la
poveretta (fa un certo senso chiamarla così) dichiara
testualmente:"Impossibile evitare lo sfruttamento sessuale se vuoi
lavorare."
E ancora:"È un mestiere che non ti
fa crescere come essere umano. Che a vent'anni ti fa sentire già vecchia e ti
fa odiare il tuo corpo, il tuo aspetto e te stessa, come se fossi senza
futuro."
Ora tralasciando che farebbe piacere
sentire in merito un parere di un giovane minatore del Sulcis, resta il
sospetto che la poverina essendosi gettata anima e corpo nel cinema, utilizzi
questa esternazione a scopo personale, memore di quando, sculettando
audacemente, si rendeva "mezzo" affinché i suoi "badroni"
riuscissero ad appioppare a sognanti chiattone abiti improponibili, impensabili
e con accostamenti di colori astrusi più di un ragionamento di Cacciari davanti
ad rosso corposo.
Non ci racconta nulla di nuovo sulla
scandalosa mercificazione a cui neo-maggiorenni vengono sottoposte da questo
ciarpame dipinto da artista, da questo sfruttamento a cielo aperto di giovani
coscienze inebriate dal luccichio del nulla.
Se è certezza che quel mondo dia
lavoro a molti, è anche pur vero che riesce a confonderne altrettanti, nella
sua frenesia frenetica, tipica di chi ha paura di fermarsi per comprendere
amaramente di infiascare aria fritta. Per un imbolsito come me, indifferente e
sfuggente a pose e foto che non siano di intima, resta il sogno nel cassetto di
una globale noncuranza, sordità agli imput lanciati da questa gentaglia
che, subdolamente, t'induce ad alzare il risvolto del pantalone, ad indossare
scarpe strettissime, a travestirti da idiota anche se non lo sei per appagare
il loro desiderio, quello di gettare alle ortiche capi ancora intonsi per
riacquistarne di nuovi.
Si realizzasse davvero questo movimento
menefreghista, tutto si ridimensionerebbe e persone stressate come Cara
apprezzerebbero di più le fortune del destino a loro riservate, tenendo sul
comodino la foto delle miniere sarde del Sulcis, minatori che pare tra l'altro abbiano mandato alla modelle poche parole di vicinanza, visto la sofferenza:
"Cough! Clough!"
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