martedì 23 gennaio 2024

L'Amaca

 

Come aiutare un bullo
DI MICHELE SERRA
Non credo sia giusto né utile giudicare la sortita del sindaco di Terni, Bandecchi, a proposito del corretto utilizzo del culo delle donne (mi scuso per la sintesi, che è lacunosa e molto ingentilita), scomodando la categoria del sessismo, che è pur sempre una categoria culturale.
Bandecchi riuscirebbe a essere sgradevole e violento anche parlando di batterie d’auto, di sufismo, di coltivazione dei ceci o di algebra.
E riuscirebbe a essere sgradevole e violento perfino se volesse annunciare la sua conversione al femminismo, o addirittura alla gentilezza.
Perché, molto a monte di ogni considerazione politica, Bandecchi è un bullo conclamato, anzi un bullo cristallizzato, e lo è da anni, reiteratamente, orgogliosamente, minacciosamente: ha scelto quel canone e proprio in virtù di quel canone è stato molto presente sui giornali e nei media in genere, che altrimenti lo avrebbero ignorato. Ed è sempre in virtù di quel canone che lo hanno votato in tanti, entusiasti dell’omone che sbraita e insulta: sono loro, i suoi elettori, i soli veri mandanti del discorso, orrendo per banalità oltre che per maleducazione, che il sindaco di Terni ha pronunciato nel pieno esercizio delle sue funzioni.
La situazione, nel suo caso, è aggravata dalla stazza fisica, dunque dall’inevitabile sensazione di sopraffazione che accompagna molte delle sue sortite e addirittura la sua stessa presenza. Fate conto: un Crosetto al contrario, grosso e amichevole il primo, grosso e sopraffattore il secondo. La sola reazione davvero corretta, dai banchi dell’opposizione a Terni, sarebbe suggerirgli un terapeuta. Non capirebbe. Ma almeno gli si farebbe la sola osservazione pertinente.

Nessun commento:

Posta un commento