venerdì 24 novembre 2023

FSFSFS

 

Fratelli di Trenitalia
di Marco Travaglio
Come sempre avviene quando un politico fa una porcheria, lo scusario che sfodera insieme ai suoi scudi umani per giustificarla si rivela molto peggio della porcheria medesima. Quando B. tempestò di telefonate da un vertice a Parigi il capogabinetto della Questura di Milano per far rilasciare la minorenne Ruby fermata per furto, lo scandalo era già grosso; ma quando spiegò che la marocchina era la nipote del presidente egiziano e si rischiava un incidente diplomatico, la cosa si fece enorme. Poi, dopo aver detto “mai pagato una donna in vita mia”, finì imputato per aver fatto prostituire Ruby in cambio di soldi e, per migliorare la sua posizione, se ne uscì con l’immortale “La pagavo perché non si prostituisse”. Scajola si fece comprare due terzi di un appartamento con vista Colosseo da un costruttore del giro governativo e la cosa era già grave; ma quando dichiarò che il fellone gliel’aveva pagata a sua insaputa, peggiorò decisamente la situazione.
Ora figurarsi se un primatista mondiale del settore come Lollo può fare eccezione. Dice il ministro-capostazione di Fratelli di Trenitalia, spalleggiato dalle sottostanti Fs, che la fermata à la carte del Frecciarossa Roma-Salerno a Ciampino non era ad personam perché “potevano scendere tutti”, mica solo lui. Quindi il fatto che le Fs abbiano detto sì al cognato della Meloni, dunque ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare e ferroviaria, non è un privilegio, ma una norma erga omnes: in caso di ritardo si fa sempre così. A chi non è capitato di salire su un treno sempre fermo, chiamare un parente o un amico perché si avvicini con la macchina e scendere subito grazie alla squisita gentilezza del capotreno? È noto che i treni ritardatari fanno scendere chiunque ovunque voglia e, siccome i passeggeri si fanno venire a prendere in posti diversi, ogni convoglio effettua tante fermate impreviste quanti sono i passeggeri, centuplicando il ritardo che ha accumulato di suo. Lollo, per dire, aveva l’auto blu che l’attendeva a Ciampino: ovvio che sia sceso lì. Potevano farlo anche gli altri, ma hanno preferito lasciarlo solo, forse perché erano tutti comunisti, o magari perché l’idea di ritrovarsi soli in aperta campagna e dover proseguire a piedi per Napoli o Salerno, non disponendo di auto blu nei paraggi, non era proprio il massimo. Magari abitavano in una delle città comprese fra Roma e Salerno ma, ignari del Lodo Lollo, non hanno pensato di chiedere altre soste intermedie. Altrimenti, per accontentarli tutti, il Frecciarossa si sarebbe trasformato in un accelerato, in un carro bestiame o in un trenino per pendolari. Che poi sono i veri privilegiati d’Italia: i poveri non solo mangiano meglio dei ricchi, ma viaggiano pure da dio.

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