Il vespierato
di Marco Travaglio
Siamo in ansia per Bruno Vespa, il noto “artista” (come da contratto) che stipendiamo poco e male (un milioncino e mezzo l’anno non di più) per tenerci sempre informati su Rai1 non solo tre sere a settimana con Porta a Porta, ma da quest’anno anche quotidianamente con Cinque minuti. Per riparare all’ostracismo da video che lo perseguita da quando è nato per ordine di tutti i governi, l’insetto reietto regala anche degli editoriali sui social della Rai. E l’altroieri ne ha dedicato uno a un’altra vittima della censura: Giorgia Meloni che, oscurata com’è da Rai e Mediaset, non riesce a farci sapere quanto bella, buona e giusta sia la sua riforma del premierato. Fortuna che ha provveduto lui, col trasporto e la competenza che gli sono propri. Mani giunte e sguardo rapito, come si conviene per le cose sacre, Vespa ha premesso che “gli italiani sono presidenzialisti da sempre” (da quando erano quasi tutti monarchici e poi pure fascisti): deve averlo saputo dal suo sondaggista preferito, il Divino Otelma. Poi una breve ma ficcante lezione di diritto costituzionale comparato: “Ora una riforma light… light… light… quasi che il sapore non si sente”. Una tale delizia che non si capisce perchè l’opposizione si opponga, persino qualche esponente della maggioranza la trovi una schifezza e qualche italiano, Dio non voglia, mediti di votare No al referendum.
E qui il giureconsulto aquilano sfodera l’arma fine di mondo: “I primi ministri di Inghilterra, non parliamo poi di Macron che è una Madonna… di Spagna e Germania contano infinitamente di più dei loro presidenti della Repubblica. Uno non sa neanche come si chiamano. Non ho capito tutto ‘sto pericolo dove sta”. In effetti è dura ricordare i nomi dei presidenti della Repubblica inglese e spagnolo, ma anche olandese e belga, perché Inghilterra e Spagna, ma anche Olanda, Belgio, Danimarca e Lussemburgo sono monarchie. Quindi è decisamente più facile ricordare i nomi dei sovrani che, casomai sfuggissero al nostro Pico della Mirandola, sono Carlo III, Filippo IV, Guglielmo Alessandro, Filippo, Margherita II ed Enrico. Però, per venirgli incontro, possiamo immaginare che i sei regni europei abbiano anche dei presidenti della Repubblica: che so, l’inglese Ugo, lo spagnolo Gino, l’olandese Ciccio, il belga Gennaro, la danese Marisa e il lussemburghese Peppino. Ora non vorremmo che i dioscuri Gasparri&Boschi convocassero Vespa in Vigilanza come Ranucci e gli intentassero un processo staliniano per uso criminoso della televisione pubblica pagata con i soldi di tutti, magari brandendo una carota e un cognacchino. Ma confidiamo che non lo faranno: quelli convocano solo chi dice la verità, quindi Vespa è in una botte di ferro.
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