Un problema tutto di destra
DI MICHELE SERRA
Un generale della Folgore che dice cose fasciste non è una notizia, francamente. Lo definirei un fenomeno ambientale piuttosto scontato: ben più sorprendente sarebbe un generale della Folgore che partecipa al Gay Pride e guarda con simpatia ai migranti, considerandoli nuovi italiani e non pedine della “sostituzione etnica”.
Indignarsi e gridare “vergogna!” non serve a nessuno: né a lui, che ne trarrà la convinzione ulteriore di essere un uomo “con le palle” che osa dire le cose che pensa (e dalle sue parti le pensano in tanti); né alla causa dell’uguaglianza e dei diritti, che fin qui, diciamo così, è passata per altre strade e dunque non ha potuto giovarsi del contributo del generale Vannacci e nemmeno può sperare, in tempi ragionevoli, di poterlo fare.
Il vero problema è di ordine razionale. È se abbia senso, per le persone come Vannacci e per i tanti fascisti investiti, con l’avvento di questo governo, di responsabilità istituzionali, giurare fedeltà a una Costituzione che, alla lettera, articolo per articolo, è il contrario delle loro idee e dei loro sentimenti.
Che su Vannacci si litighi, in questo momento, soprattutto a destra, è dunque inevitabile. La destra neofascista, quella della fiamma, dei monumenti al genocida Graziani, delle strade dedicate ad Almirante, questa Costituzione e questa democrazia non le ha volute e anzi le ha subite. Sono, la Costituzione e la democrazia, la testimonianza vivente della loro sconfitta. Con quale cognizione e quale limpidezza, dunque, quelli come il generale Vannacci dovrebbero servire la Costituzione? È bene che ne discutano tra loro, e senza raccontarsela troppo.
Poi ci facciano sapere, visto che la cosa, dopotutto, interessa anche noi, non della Folgore.
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