martedì 6 giugno 2023

L'Amaca

 

Un futuro gonfiabile
DI MICHELE SERRA
Il grande successo commerciale del carro armato gonfiabile (pare che inganni il nemico) ha qualcosa di irresistibilmente comico – anche se fa il verso alla più tragica delle attività umane, che è la guerra. Si sapeva delle bambole gonfiabili, dunque della parodia di Eros, non dei carri armati gonfiabili, che sono la parodia di Thanatos.
Parodia della morte.
Ci sorprende e quasi ci commuove, del carro armato gonfiabile, la sua natura molto pre-digitale, dunque arcaica. La sagoma di gomma che inganna il drone è come il topo che rode il cavo elettrico: una clamorosa rivincita del risaputo, del molto collaudato, sull’innovazione. Nei lunapark, nei baracconi, nei parchi giochi, il gonfiabile è ancora una tecnologia egemone. Si gonfiano gli scivoli, le piscine, i luoghi senza spigoli dove i bambini saltano e rimbalzano, invulnerabili. Si gonfiano i palloncini, gli aerostati, ultimamente anche le tette, nell’invenzione morbida e rassicurante di un mondo che assorbe ogni urto e rimanda a chissà quando ogni avvizzimento, ogni collasso.
Immagino che, tecnicamente parlando, il problema più grande, per il progettista del carro armato ad aria compressa, sia replicare gli spigoli. Il tondo trionfa nei canotti, nei materassini, in tutte le creature di gomma che l’aria compressa gonfia. Lo spigolo ben rifilato, l’aguzzo che offende e penetra, non è facile da replicare, nel mondo dell’aria compressa. Si sogna, da quei bambini che siamo, il giorno in cui l’arma gonfiabile sarà una replica così perfetta di quella vera che ne prenderà il posto.

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