lunedì 12 giugno 2023

Vespa pensava che...

 

Armi: Conte punge Vespa e l’intervista diventa zuffa
MARCHETTE - Il conduttore Rai immaginava un incontro morbido con il leader dei 5 Stelle, ma l’ex premier lo ha incalzato su tutti i punti, rubandogli la scena
DI ANTONELLO CAPORALE
La situazione si è intorcigliata, come quando il gomitolo vomita i suoi fili e li disperde ovunque. Fatto sta che Bruno Vespa si è trasformato – senza intenzione – in un Mario Sechi al quadrato, il collega portavoce di Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, volendolo eccome, ha assunto le sembianze del Bisconte, come lo chiama Giuliano Ferrara e ha infilzato il padrone di casa con la lama tagliente della provocazione: “Ma di cosa avete paura? Della pace?”. Ha chiesto lui, il Giuseppi nazionale, a Bruno stupefatto, a proposito dell’Ucraina. Ed è stata davvero una puntura di Vespa al contrario. Infatti il collaudato giornalista: “Ma certo che no, ma assolutamente!”. Conte, ora Bisconte di lotta e di governo, continuando a darci dentro: “Mi sta dando del filoputiniano? Lo dica allora”. E l’altro: “Ma certo che no, ma ci mancherebbe!”. Conte: “Ha letto Rasmussen sul Guardian? Ha detto che ci sono paesi Nato che vogliono mandare le truppe. Entriamo proprio in guerra allora, lo dicevo io a proposito degli aerei”. Vespa, nervoso: “Fosse stato per me gli aerei li avrei mandati pure prima”.
Era previsto l’atterraggio morbido del leader dell’opposizione, in mancanza di Elly Schlein, nella masseria del giornalista più potente, collaudato e affluente di questo tempo. Conte era chiamato a ciabattare un po’ e restituire al padrone di casa il favore che gli aveva reso, incoronandolo come guida di coloro che vorrebbero tener testa al centrodestra. E pareva che le cose andassero per il verso della giusta camomilla, perché i sorrisi si sono sprecati e anche le riverenze. Il ministro Adolfo Urso: “Vorrei dire una cosa al premier Conte”. Il suo collega Gennaro Sangiuliano: “Posso intervistarlo io?”.
Sorrisi, dunque. Invece il presidente dei Cinquestelle ieri era senza pochette e ha iniziato a provocare Vespa, al quale – ricordiamolo – aveva aperto le porte dei suoi segreti durante un Porta a Porta sfilando dal portafogli il santino di padre Pio che lo accompagna in ogni dove. “Sono state dette delle cose inesatte a proposito del Pnrr, e offerto una versione edulcorata e distorta”. Bruno, indispettito: “A cosa si riferisce?” “A quel che ha detto Meloni e riportato dai giornali che la responsabilità è mia”. Lui, nelle vesti di un superSechi: “Questo la premier non l’ha detto”. Il Bisconte: “E lei come lo sa che non l’ha detto, c’era?”. Lui, superSechi: “C’ero, io sono ovunque”.
Il confronto, l’intervista dialogante, l’amichevole chiacchiera, ha preso le pieghe di una zuffarella appena mascherata. Di nuovo Conte: “L’Istat ci dice che abbiamo subito un colpo enorme nella produzione industriale”. Di nuovo Vespa: “Su, non esageriamo è stato appena riferito dal ministro Urso la reale dimensione di quella cifra”. Vespa, in alleggerimento: “Con il Pd ci sarà un’alleanza organica?”. Lui, disinvolto: “Nessuna alleanza organica ma su singoli temi avvieremo discussioni comuni”. Vespa, più disponibile: “Almeno è contento che il G7 l’anno prossimo si terrà in Puglia, la sua regione?”. Conte, molto su con lo spirito combattivo: “Sperando che restiamo nel G7 nel prossimo futuro”. Vespa, molto incacchiato: “U mamma mia, ma ha visto le cifre della nostra crescita? Adesso non arriviamo a tanto”.
Sotto la pagoda, mentre il cielo si oscurava e la consueta pioggerella apriva le ore del pomeriggio, si è come ridestata da un torpore dovuto all’indigestione da forum e molti dei presenti, compresi i tanti destinati al servizio d’ordine, hanno iniziato ad appassionarsi al match.
“Sapete che il governo non è mai venuto ad illustrare il Piano di ripresa in Parlamento?”. Ha detto Conte ai presenti. “E sapete che la presidente del Consiglio ha rifiutato anche la nostra collaborazione?”. “E sapete che in televisione sembra che vada tutto bene, ma siamo all’opposto della verità?”. “E sapete che il 17 giugno faremo una grande manifestazione e dovete venire, protestare, far sentire la vostra voce. Altrimenti se sarò da solo in piazza poi faranno come gli pare?”. A Vespa: “Ha letto l’ultimo accordo che a Bruxelles abbiamo siglato sui migranti? Mi sembra che ci sia poco da essere soddisfatti. Ci siamo incaprettati ancor di più, piegati all’obbligo che abbiamo di dare ricovero a chi raggiunge le nostre coste. E i Paesi del nord hanno fatto in modo di serrare ancora di più le loro frontiere”.
Il pranzo era pronto, le cucine avviate, la masseria efficiente, ma Conte aveva la pancia piena di tutte quelle parole e ha preferito salutare. Bye, bye.

Nessun commento:

Posta un commento