sabato 24 giugno 2023

L'Amaca

 

La bandierina che sventola
DI MICHELE SERRA
Quanto conta, nei casi recenti di malaffare politico, l’aria che tira? Ovvero il progressivo dissolvimento del clima “giustizialista” e moralista in favore di una sbracatura immoralista che adopera il “garantismo” come foglia di fico? Trent’anni fa un avviso di garanzia bastava a distruggere carriere e persone, e vale ricordare che i giornali di destra furono, di questo crucifige, tra gli interpreti più entusiasti: il cappio esposto in Parlamento dal deputato leghista Leoni Orsenigo è una delle pagine più ripugnanti della storia repubblicana.
Oggi lo sproposito è di segno opposto, come se il partito della Punizione fosse stato infine sopraffatto dal partito degli Impuniti (un caso evidente di bipolarismo perfetto).
Quasi per ricordarci che ciò che non riusciremo mai a essere è un Paese normale, meno emotivo e più raziocinante, più equilibrato e meno vociante. Ieri gli inquirenti furono proclamati tutti santi, oggi tutti inquisitori, prova ne sia la glorificazione post mortem del più celebre imputato italiano, promosso a Padre della Patria nonostante alcune evidenti controindicazioni di ordine etico e sì, anche giudiziario. In prima fila, a battere le mani, molti ex amici del nodo scorsoio: salendo al potere sono scesi di calibro, ora quel nodo lo fanno alla cravatta ministeriale.
Tornando alla domanda iniziale: è molto probabile che il capovolgimento degli umori, in merito ai doveri e alle responsabilità di chi esercita un ruolo pubblico, induca a ritenere che i comodi propri sono intoccabili, e definitivamente al sicuro. E laddove sventolò lugubre il cappio, oggi prevale, tra gli ombrelloni, la bandierina del “me ne frego”. L’ aria che tira basta, ampiamente, a farla sventolare, lieta e leggera, nel venticello estivo.

Nessun commento:

Posta un commento