martedì 13 giugno 2023

Canali unificati

 

Tv, il funerale catodico finisce nel kitsch: l’Italia un’immensa Canale 5
1936-2023 - Video-necrologi. Da Previti a Marco Columbro, dai “Puffi” alle ricchezze di Feltri: il (suo) mondo di plastica saluta B. ma celebra innanzitutto se stesso
DI DANIELA RANIERI
Bisogna leggere i necrologi, se si vuole conoscere il mondo. I coccodrilli sul Caimano (figura retorica piramidale: la metonimia delle lacrime sulla metafora inventata da Franco Cordero) parlano meno di Berlusconi che del mondo di plastica in cui è vissuto e delle persone che ha beneficato. Alla sua morte, tutta Italia diventa un’immensa Canale 5; sfilano sullo schermo cortigiani, complici, palesi servitori, finti oppositori e morti di fama, tutti affranti e inconsolabili (ma qualcuno avrà mai veramente voluto bene a Berlusconi?), in una melassa di apologie express che disegnano involontariamente un trattato di antropologia.
Renzi, uno dei primi a twittare, si collega col Tg1 dalla redazione del suo diciamo giornale. Ride. “È stato un personaggio totalmente inclassificabile, fuoriclasse, e lo dice un suo avversario politico (come no, ndr), ha rivoluzionato il sistema urbanistico delle città con Milano 2 (sulla Edilnord fondata da B. ci sono fiumi di inchieste; nel ’73, insieme a don Verzé, padrone del San Raffaele, fece dirottare i voli degli aerei di Linate per non disturbare i residenti di Milano 2, ndr), il sistema televisivo (grazie alla legge Mammì voluta da Craxi, legalizzazione del suo trust, ndr), il sistema partitico, presidente del Consiglio più longevo di De Gasperi, se guardate la classifica sta sopra a De Gasperi e Andreotti! (Renzi ama infantilmente le classifiche, ci manca poco che dica che lui è stato il più giovane, ndr). Io in questo momento ho alla mente i miei ricordi personali con lui. La fine del patto del Nazareno è stato anche l’inizio della mia fine, Tony Blair mi disse una volta, beh…”. La conduttrice lo interrompe. Come la madre di Amleto, Renzi non lascia che le carni servite al banchetto funebre si raffreddino. È il parente che si sfrega le mani sperando di ereditare.
Cesare Previti: “È stato la figura che su due secoli ha spiegato al mondo quello che è giusto e quello che è sbagliato”. Berlusconi, la risposta italiana a Immanuel Kant, ha in effetti inciso un solco morale in Italia. Lo dice Previti, due volte condannato in Cassazione (totale: 7 anni e 6 mesi) per aver comprato le sentenze del giudice Metta su Imi-Sir e Mondadori.
Canale 5 si trasforma nella Tv nord-coreana. Cesara Buonamici dirige un pianto rituale catodico attorno alla persona di B. che deflagra in epos. In un filmato d’epoca Fedele Confalonieri racconta di quando il figlio del pretore che aveva bloccato le trasmissioni Mediaset protestò col padre perché non poteva vedere I Puffi.
Sallusti: “Fece un’introduzione a Eramo Da Rotam (sic), La lucida follia (L’elogio della follia, ndr), perché era un visionario”. Ha tirato su una scuola di acculturati.
Sansonetti, dir. della povera Unità: “Perdita gigantesca per l’Italia, uno statista. Non è che l’Italia abbondi di statisti”. Come no, c’è Renzi.
Meloni fa un videomessaggio berlusconiano di freddezza agghiacciante: “Un combattente. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti… che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie…Addio Silvio”. Non rinuncia nemmeno davanti alla morte alle metafore guerresche, la finta sovranista che sta agli ordini di Nato-Usa.
Tommaso Cerno: “Salutiamo Berlusconi con un ciao reciproco”.
Ruggieri, già deputato FI, dir. resp. del Riformista di Renzi, si presenta negli studi di Rai1 in lacrime: “Tanti di noi, una parte della storia di tanti di noi, muore oggi con Berlusconi”. Singhiozza. Serena Bortone è in imbarazzo: “Se vuoi mando una clip”. Lui: “No no, non è un problema”, le lacrime si devono vedere. “Ci ha insegnato a essere ben educati”. Non è esatto: B. ci ha insegnato la pacchiana opulenza, la violenza estetica, il disprezzo delle regole, il prezzo degli uomini, l’intolleranza del limite, la virilità omofoba. Ma non l’educazione.
Vittorio Feltri: “Mi ha fatto diventare ricco, e di questo gli sono grato”. B. è stato il prototipo del capitalista italiano. La ricchezza sua e delle persone a lui contigue è stata misura del valore dell’uomo. Marx: “Il denaro confonde e scambia ogni cosa, esso è l’universale confusione e inversione di tutte le cose, quindi il mondo capovolto, la confusione e l’inversione di tutte le qualità naturali e umane”.
Bortone si collega con Marco Columbro, “che dava la voce a One, il pupazzo Mediaset”. Columbro: “No, una precisazione: davo la voce a Five, non a One”.
Salvini: “Al di là della grandezza politica imprenditoriale politica sportiva televisiva c’è l’immensa generosità, l’affetto, il fatto che non aveva mai digerito che portassi la barba, poi se la faceva andare bene, al mio compleanno mi ha regalato un sacco di camicie blu perché diceva che mi stava meglio il blu, e oggi porto la camicia bianca. Mancherà!”. Beato Salvini, uomo semplice che soffre meno degli altri.
Tg1: “Abbiamo al telefono Bobo Craxi”. “No, in realtà sono Federico Neri, il nipote di Bobo”. “Ah… Benvenuto lo stesso”. “È uno choc”.
Rutelli la mattina al telefono: “Ricordo quando coi radicali ci battemmo per la libertà d’antenna”. Al pomeriggio corre allo Speciale di Canale 5 e ripete le stesse cose. Il conflitto d’interessi di B. non è mai esistito, anzi. “Una volta in Sardegna mi fece vedere una scultura fatta da mio bisnonno che tiene nel suo giardino”.
Casini al tel.: “Mi sento come se fosse mancato uno di casa, anche se le nostre frequentazioni erano rare, lui sempre ricordava la mia mamma, molti dicono che a lui piaceva piacere, sì, ma piacere a tutti, anche ai più umili”. La conduttrice lo consola. Fa in tempo ad attaccare il telefono e lavarsi i denti e corre negli studi di Oggi è un altro giorno. Sembra più sereno: “Era un uomo di grande sensibilità, mi chiamò per mio padre, ricordo il mio incontro con lui ad Arcore, era una giornata di autunno, lui mi parla del progetto di mettere insieme AN e Bossi, lo guardo con aria di sufficienza, che io di solito non ho… Un grande barzellettiere, io non sono capace a raccontarle, ogni tanto poteva dire qualche barzelletta spinta… ricordo a casa mia lo invitai una volta, c’era la signora anziana che serviva a tavola e lui cominciò a parlare di suo figlio, era uno a 360 gradi…” Lo stile di Casini, quasi presidente della Repubblica.
Urbano Cairo: “Ho avuto la fortuna di fare il suo assistente dall’81 all’85, poi ho lavorato 14 anni con lui, era una persona importantissima, un maestro assoluto, aveva una magia nelle cose che faceva”. Senaldi: “Mi ha invitato al pranzo di Natale. Aveva un grande amore per la vita e per tutti gli esseri umani”. Giocando col verbo inglese “to lie”, che vuol dire sia “mentire” che “giacere” (pasticcio che viene dall’Amleto), lo scrittore Ambrose Bierce così compose l’epitaffio funebre del direttore del suo giornale: “Here lies XY, as usual”, cioè “Qui giace e mente XY, come sempre”.
Fontana, pres. Camera: “Non possiamo dimenticarci le sue televisioni, da appassionato di calcio non posso dimenticarmi delle vittorie col Milan”. Bonomi, pres. Confindustria: “Con la costruzione di Milano 2 ha cambiato il nostro modo di pensare ai piani urbanistici. Ha innovato il modo di fare politica con la discesa in campo. Figura imprenditoriale a tutto tondo”. È la litania di giornata: un imprenditore che ha successo nei suoi campi, anche se usa quel successo per incrementare il suo potere ai danni degli altri, è sempre un benefattore.
Draghi: “Amato da milioni di italiani per la sua umanità e il suo carisma”. O, detto col New York Times: “Dopo aver introdotto sesso e glamour nella televisione, ha esportato la stessa formula in politica”.
Al pomeriggio Canale 5 sbraca: “l’Italia è il Paese che amo” ripetuto in loop, Berlusconi che canta con Al Bano, ride, fa le corna, conta, gigioneggia, pulisce le sedie, dice a una ragazza che se “fa la farmacista mette le supposte a tutti”. Sulle note di ’O surdato‘nnamurato, Corazon Espinado, Volare nella versione di Modugno e dei Gispy Kings. Così muore catodicamente nel kitsch colui che così è sempre vissuto.

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