domenica 10 luglio 2022

Ombrellone e Superenalotto


“Vuolsì così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”

Già, non mi faccio domande anche se un rigurgito mi pervade allorché ripenso a ciò che mi è successo ieri nella spiaggia Torba di Capalbio, con tutti gli ombrelloni aperti, saranno stati ducento, e solo il mio, a causa dell’improvviso sbuffo di Eolo, alzatosi in aere e fischiato in mare con pantaloncini e maglietta a mollo, tra l’ilarità generale, alcuni mi hanno pure chiesto il bis sospettando che facessi parte di una rinomata squadra di saltimbanchi, ed io, impegnato a raccattare il tutto avvolto da un abnorme stimolo preparatorio sfornante, da lì a poco, un enorme bestemmione da competizione (cit.) - tra l’altro son convinto che non sarebbe contato molto, viste le circostanze, nel giudizio finale che ha da venì - mi sono ricordato dei versi danteschi, ritrovando pace e serenità, scrutando però il cielo quasi con tremore, ansimando per l’ipotetico arrivo di un fulmine vagabondo che probabilmente mi avrebbe da lì a poco incenerito, tra il corale applauso degli astanti, testimoni di un numero circense irripetibile, e quindi non ho domandato nulla al fato, a volte, dicono, preparatorio di eventi unici ribaltanti i il destino, come ad esempio, lo dico sommessamente, la scelta di chi, prima o poi, agguanterà gli attuali 236milioni e spicci del Superenalotto, che continuo a giocare solo perché ricordo esattamente le due misere colonne, e non sia mai che l’evento dell’ombrellone non diventi precursore del vedere uscire la colonna vincente senza giocarla, che mi porta appunto ad alzar la mano, perorando l’avvento di una specie strana di contrappasso, sognando di udir il pensiero del fato “chi faccio vincere, chi faccio vincere.. ah si quello dell’ombrellone in acqua che mi ha tanto fatto sbellicare!”

Nessun commento:

Posta un commento