sabato 23 luglio 2022

Grande Amaca!

 

Il signor Foglia di fico
DI MICHELE SERRA
Berlusconi, esaurito il tour delle sue ville, forse indirà il prossimo vertice della destra italiana (chiamarlo centrodestra è un oltraggio all’aritmetica) su un dirigibile o su un piroscafo, tanto per sentirsi sempre e comunque il magnanimo anfitrione. Ma il suo viale del tramonto — uno dei più lunghi mai visti nella storia, nemmeno Wanda Osiris e Joséphine Baker riuscirono a esibirsi così oltre la scadenza naturale — lo ha già ridotto, anche ben prima di questa tornata elettorale, al ruolo di amico ricco che pensa all’ospitalità e al ristoro, con zero voce in capitolo su tutto il resto.
Non si sa se per educazione o per maleducazione, il Salvini e la Meloni continuano ad approfittare di questo imbarazzante protettorato, che di per sé fa slittare di un paio di epoche all’indietro la loro avventura politica: e però fornisce a quei due un’imprevista foglia di fico “moderata” con la quale agghindare la coazione più a destra mai vista al mondo.
È uno spettacolo al quale siamo abituati, ma non per questo è meno incredibile: una fascista civilizzata e un incivile fascistizzato, con la benedizione di un miliardario in pensione che trent’anni fa fece finta, votatissimo, credutissimo, di essere un leader politico, si candidano al governo della Repubblica, nella quale, accidentalmente, abitiamo anche noi altri.
Dentro la coalizione la postura è totalmente trumpista, tacitamente putinista, ma c’è l’amico Silvio e tanto basta per figurare abusivamente, in tutti i telegiornali, come “centrodestra” o addirittura come “moderati”.
Qualche liberale tardivamente in fuga (Gelmini, Brunetta, forse Carfagna) non basta a salvare l’onore. Mi chiedevo da tempo che vantaggio porta essere di sinistra.
Beh, almeno uno: non votare per la destra.

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