martedì 12 luglio 2022

Goduria da articolo


I pistola scarichi

di Marco Travaglio 

Non ci sono parole, ma solo parolacce, per commentare i ricatti tentati da Draghi e dalle sue cheerleader per trattenere i 5Stelle. Anzitutto perché, dopo la scissione dimaiana, il governo ha la maggioranza anche senza il M5S. Ma soprattutto perché partiti e giornali governisti attaccano ogni giorno i 5Stelle, le loro riforme, il loro programma, la loro stessa esistenza: quindi non si capisce perché tengano tanto alla loro presenza al governo. Anzi, si capisce: vogliono continuare a demolire le loro leggi e proposte per poterli insultare meglio fino alle elezioni (“hanno cambiato idea su tutto, svendono le loro idee per qualche poltrona”). Ma questo è il motivo principale per cui i 5Stelle dovrebbero fuggire al più presto. Conte ha consegnato a Draghi 9 proposte che non riguardano il M5S, ma gli italiani. Se il premier pensa davvero che “il governo non esiste senza i 5Stelle”, trasformi quei 9 punti in altrettanti decreti e il governo col M5S continua. Sennò lui e i suoi reggicoda dovrebbero piantarla coi ricatti: pistole scariche che non spaventano nessuno. Draghi minaccia di salire al Quirinale se i 5Stelle non votano la fiducia in Senato sul dl Aiuti (in cui ha infilato l’inceneritore di Roma, estraneo agli Aiuti, solo per umiliarli), poi ci sale già ieri. E chissenefrega: tanto poi scende. E il governo, avendo la maggioranza anche senza di loro, resta in piedi. Salvo che sia Draghi a dimettersi e a rovesciarlo: nel qual caso, affari suoi.
I giornaloni annunciano che, se Conte esce, altri 10 o 20 deputati vanno con Di Maio: e richissenefrega. Il M5S deve recuperare voti fra i cittadini, non fra i peones che fra sei mesi spariranno nel nulla da cui vengono: gli unici guai li avrà Di Maio, dovendo garantire loro quei posti sicuri che non ha neppure per sé e i suoi cari; non certo il M5S, che più trasformisti perde, più voti guadagna. Il Pd minaccia che, se Conte molla, non si allea più con lui, ma con Di Maio. E strachissenefrega: a parte che Di Maio ha meno elettori che candidati, la prima vittima dell’ideona sarebbe il Pd che, col Rosatellum, perderebbe tutti gli uninominali; e, col proporzionale, regalerebbe al M5S l’occasione d’oro di ripresentarsi da solo contro le destre e la presunta sinistra, raccogliendo gl’incazzati dell’una e dell’altra. Ma il ricatto più esilarante è il mantra “guai a chi fa cadere il governo in un momento come questo”. Per cadere, il governo dovrebbe esistere e, dalle Quirinarie in poi, non esiste più. In un momento come questo dovrebbe fare un sacco di cose, invece non fa nulla. E la gente se n’è accorta: con una maggioranza del 90%, il consenso di Draghi è precipitato al 48%. Chi vuole evitare che la Meloni si pappi tutto il restante 52% sa cosa deve fare.

Nessun commento:

Posta un commento