domenica 15 novembre 2020

Che Amaca!


Se fosse un vero uomo

di Michele Serra

Se fosse un vero uomo farebbe come Paul Newman e Robert Redford in Butch Cassidy : uscirebbe dalla Casa Bianca con le pistole in pugno, facendosi crivellare dai colpi della Legge, immolandosi per davvero al culto di se stesso, passando alla storia come un bandito leggendario e spavaldo, un uomo libero fino alla follia e alla morte, quel film lì (e quei due attori lì) sì che sono un pezzo del sogno americano… Invece bofonchierà qualcosa su Twitter, accamperà qualche ulteriore recriminazione, racconterà l’ennesima balla, licenzierà l’ultimo famiglio senza altra colpa che di avere creduto in lui, poi se ne andrà a maneggiare qualche nuovo orribile network della destra paranoica (come se non ce ne fossero già abbastanza) mentre uno dopo l’altro, giorno dopo giorno, i notabili repubblicani che gli hanno permesso di tutto gli volteranno le spalle. Vigliacchi e sleali, traditori degli ideali conservatori, che con il populismo c’entrano meno di zero.
La prima, vera colpevole della destra indecente è la destra decente ammutolita, impotente, venduta. Sicuramente siede nel paradiso dei giusti John McCain, solitario testimone dell’onore repubblicano.
Chi non sa vincere non sa neanche perdere, è una vecchia legge dello sport e della vita, Trump ne è la perfetta conferma. Arrogante da vincitore, meschino da perdente, con la sua orchestrina di avvocati, come un qualunque riccone che crede di poter ribaltare ogni tavolo con il libretto degli assegni. Ogni giorno che passa ci si rende conto dell’importanza storica della sua sconfitta. Ma ci si rende conto, anche, di quale gigantesco lutto per la democrazia fu la sua elezione del 2016.

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